Questa noce appartiene alla famiglia delle Juglandaceae e, nell'ultimo periodo, come le altre specie di frutta secca sta mostrando un buon riscontro di pubblico. "Presenta molti aspetti interessanti: il guscio è sottile, tanto che si può rompere con le mani o con i denti; la parte interna è molto piena e gradevole al gusto. Il limite consiste nella difficoltà di moltiplicare le piante. Il nostro vivaio è al lavoro in tal senso da 20 anni e proprio nell'arco del 2015 abbiamo registrato una svolta".
Maule spiega infatti che è stata messa a punto una nuova tecnica, con ottimi risultati nell'attecchimento. "Si tratta di una procedura precisa che avviene in fase d'innesto, con riscaldamento nel punto di attecchimento e scelta esatta della settimana per effettuare l'operazione".
Le piante di Noce Pecan sono normalmente costose. "Negli anni passati avevamo disponibili circa 500-700 piante. Quest'anno, grazie alla nuova tecnica adottata in collaborazione con Damiano Avanzato, professore di fama mondiale nel settore della frutta secca e di altre specie, disponiamo di un numero di esemplari cinque volte superiore".
Maule specifica che, in ogni caso, si tratta sempre di "numeri limitati", e che è già avviato un programma di sviluppo per i prossimi anni, data la risoluzione del problema della moltiplicazione.
La richiesta di Noci Pecan arriva prima di tutto dall'intera nostra Penisola. "Il frutto è molto interessante. La pianta ha una buona resistenza al freddo ed è poco esigente, anche in termini di apporto idrico; l'impegno economico nel realizzare l'impianto è quindi contenuto". Exoticplant Vivaio rifornisce inoltre un Istituto tecnico agrario in Emilia-Romagna e sta seguendo alcune aziende in Piemonte.
"Riusciamo però anche a soddisfare gli ordini in arrivo dall'estero: un cliente svizzero, per esempio, al quale negli anni passati potevamo offrire al massimo quantitativi contenuti".
Per chi voglia intraprendere la coltivazione di Noci Pecan, Maule consiglia: "Presentando un apparato radicale fittonante, come tutte le Juglandaceae, i consigli tecnici che mi sento di dare sono: disporre di un terreno profondo, privo di strati impermeabili sottostanti; prima della messa a dimora preparare l'areale con una rippatura profonda; fare l'impianto di otto metri sulla fila e dieci tra le file. Le piante infatti crescono grandi ed entrano in piena produzione dopo cinque-sei anni dall'impianto. Al terzo anno comincia la prima fruttificazione".
Actinidia arguta, BabyKiwi o Kiwiberry
Il vivaio fornisce anche piante di Actinidia arguta. Tra le principali caratteristiche di questo frutto ci sono la maggiore tolleranza alla batteriosi rispetto al kiwi classico e la buona tolleranza ai nematodi nel terreno. "In Centro Italia stiamo provando a realizzare qualche impianto, verificandone l'adattabilità all'ambiente. Procederemo con la dovuta attenzione, essendo la coltura adatta ad aree più fredde".
Come indicato da Ferdinando Cossio, già direttore dell'Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Verona e ora consulente frutticolo, in occasione dell'evento Agri Kiwi Expo a Cisterna di Latina (cfr. FreshPlaza del 15/09/2015), l'A. arguta rientra nella categoria dei piccoli frutti. E come tale deve essere gestito a livello commerciale.
Concludendo, Maule sottolinea: "Il fatto che nell'Agro Pontino, o comunque nella zona tra Latina e Roma, la diffusione delle colture di piccoli frutti stia registrandoun notevole incremento, credo sia indice che anche l'A. arguta possa avere una sua nicchia".
Exoticplant Vivaio e il suo titolare Francesco Maule vi aspettano a Macfrut 2015 (Rimini, 23-25 settembre), Padiglione B5 - Stand 70.
Contatti:
Exoticplant Vivaio di Francesco Maule
Via Mediana per Cisterna, 10
04012 Cisterna Latina
Tel./fax: (+39) 06 9692041
Email: exoticplant.vivaio@tin.it