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A cura di Armando Jatosti

Costituita l'Associazione delle industrie agrumarie aderenti alla Sezione italiana del C.L.A.M

L'attività di trasformazione degli agrumi genera una vasta gamma di sottoprodotti, in prevalenza semilavorati, quali succhi naturali e concentrati, olii essenziali naturali e concentrati, distillati, puree, estratti alcolici, aromatizzanti, scorze, polpe, pectine, intorbidanti, coloranti naturali e tutta una serie di altri prodotti derivati.

Secondo l'Istat, nel 2014 è stata venduta in Italia una produzione di 32mila tonnellate di succo d'arancia congelato per un valore di circa 30 milioni di euro, mentre quella di succo d'arancia non congelato ha totalizzato 76,7 milioni di litri per un valore di 52 milioni euro.

Una notevole quota della produzione di succo deriva quasi esclusivamente da agrumi di scarto, che non presentano qualità idonee al consumo fresco. Pertanto, la trasformazione consente di utilizzare le eccedenze e di valorizzare il prodotto di seconda scelta, con l'effetto di contribuire a mantenere competitivo il prezzo sul mercato del fresco.

Al fine di sollecitare ulteriori sviluppi del settore, si è di recente costituita l'Associazione delle industrie agrumarie aderenti alla Sezione italiana del C.L.A.M-Comitè de Liaison de l'Agrumiculture Méditeranéenne.

Essa intende svolgere un importante ruolo di supporto attraverso varie azioni, quali: lo studio delle tendenze della domanda e dell'offerta; e al contempo la creazione di nuovi contatti e scambi fra le industrie nazionali e internazionali.

Finora sono state 16 le adesioni espresse dalle imprese di trasformazione che, insieme, superano con il loro fatturato circa l'80% di quello dell'intero comparto industriale.
Data di pubblicazione: