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La standardizzazione in ortofrutta non paga... e il settore comincia a capirlo

FreshPlaza si è confrontata con esperti operatori del settore per analizzare le ragioni che sottendono i ricorrenti periodi di crisi dell'ortofrutta italiana. Sono emerse alcune considerazioni di rilievo, che vogliamo qui condividere con i nostri lettori. Anche perché, proprio dalla crisi, come sempre accade nella storia, stanno emergendo tendenze nuove, che connoteranno il mercato del futuro.

E' evidente che le tensioni sui prezzi di questi ultimi anni, con la grande distribuzione a inseguire un consumatore sempre più restio a spendere e la ricerca di fornitori più a buon mercato non possa aver favorito la qualità. A ciò ha contribuito anche un appiattimento dei grandi gruppi che avrebbero dovuto trainare il settore, e che invece non hanno espresso alcun approccio strategico per affrontare il nuovo scenario con strumenti diversi, diventando di fatto, da possibile volano a tappo della situazione.

D'altro canto, le produzioni italiane di qualità ancora esistono e resistono, anche perché non è mai venuta meno quella fetta di mercato che era disposta a spendere di più per acquistarli. Se così non fosse, non si spiegherebbe il recupero delle quote dei fruttivendoli tradizionali dove il rapporto prezzo/qualità è certamente migliore, ma soprattutto ci sono prodotti più buoni con un prezzo più elevato

Insomma, la standardizzazione non paga in ortofrutta, anzi. Molto meglio sarebbe rendere evidente, sui banchi dell'ortofrutta, il rapporto esistente tra livello di prezzo e la qualità del prodotto, invece che cercare la promozione a ogni costo. E gli addetti ai lavori pare l'abbiano compreso, visto il fermento che comincia a serpeggiare sia a livello di produzione che di distribuzione.

Se da un lato infatti sorgono nuove aggregazioni tra realtà agricole per affrontare il mercato con un approccio più incisivo rispetto al passato, alcune catene retail stanno investendo molto sul rinnovamento del format dei reparti ortofrutta.

Come sempre, dunque, le situazioni di crisi diventano occasione di selezione: mai come ora coloro che lavoreranno bene otterranno grandi risultati in futuro.

Gli elementi decisivi sono presto detti: serve un prodotto buono, una politica di marca, il rispetto della promessa che il marchio propone e l'andare di pari passo con le peculiarità del prodotto. Tutto può servire, in tal senso, a cominciare dall'imballaggio che contiene un frutto o un ortaggio... che sia finita l'era monocroma del passato per passare a un mondo a colori?