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"I fornitori a marchio sono "super-certificati"

"Claudio Mazzini: "Lotta al caporalato: Coop c'e' gia' "

Legalità e sicurezza sul lavoro agricolo. Un tema al quale Coop Italia rivolge da sempre particolare attenzione, come spiega a FreshPlaza Claudio Mazzini (in foto), responsabile nazionale Ortofrutta della catena distributiva.

"I nostri fornitori di prodotto a marchio si impegnano a rispettare il Progetto Etico di Coop Italia, in particolare lo standard SA8000 del SAI, Social Accountability International, basato sulle convenzioni dell'International Labour Organization e in linea con la Dichiarazione universale dei Diritti umani. Coop Italia è stata la prima azienda europea, e fra le prime dieci al mondo, a ottenere nel 1998 la certificazione SA8000. Posso quindi affermare che, per noi, questo è un tema sensibile e cruciale, oltre che un requisito imprescindibile, che chiediamo alle aziende fornitrici".

"Non entro nel merito degli strumenti - dice Mazzini - Che si utilizzi il Durc (documento unico di regolarità contributiva) o il Duvri (documento unico di valutazione dei rischi interferenti), o entrambi questi dispositivi insieme, l'importante è che la filiera si muova unita e in modo coordinato. Per questo l'appello del presidente di Fruitimprese, Marco Salvi (cfr FreshPlaza del 31/08/2015), mi sembra condivisibile".

La filiera insomma deve darsi delle regole. Non è una novità per Coop, che si è dotata di un sistema di norme e lo ha inserito nei contratti di fornitura. "Gli agricoltori conoscono le regole, sanno che effettuiamo verifiche, nel caso dei prodotti a marchio Coop, fino in campo, e chi sbaglia - conferma Mazzini - conosce bene le conseguenze".

"Va ricordato comunque che non tutti i contesti sono uguali; non tutte le filiere sono paragonabili, non si può generalizzare il Nord come nemmeno il Sud. Per fare un esempio, quando la necessità di manodopera non specializzata aumenta, sappiamo che sale anche il rischio. Le filiere sono critiche e rischiose proprio a seconda delle differenti esigenze e peculiarità, e non per parallelo".

Le verifiche ispettive sui fornitori Coop vengono effettuate da enti terzi accreditati. Le audit prevedono interviste anonime ai lavoratori e analisi di contesto. Per ogni audit effettuata, poi, possono essere richiesti miglioramenti relativi alle eventuali non-conformità rilevate e, nei casi in cui il numero delle non-conformità risulti elevato, viene predisposto un nuovo piano di verifica. "In quasi tutti i casi - aggiunge il dirigente Coop - abbiamo ottenuto un miglioramento consistente delle condizioni di lavoro, ma manteniamo uno stato di monitoraggio costante per alcune filiere storicamente più critiche".

Le attività di Coop sono anche rendicontate e pubblicate sul portale web perché la trasparenza è il primo dei valori di dell'insegna: "Per poter dire le cose, bisogna prima farle", chiosa Mazzini.

"Coop spera che la Rete del lavoro agricolo di qualità, ufficialmente attivata ieri 1 settembre 2015, parta davvero col piede giusto. Anzi abbiamo più volte dato la nostra disponibilità a fare da test. Bisognerebbe poi trovare il modo di gratificare le aziende che vi partecipano. La trasparenza va premiata".

"Insomma - conclude Mazzini - tutte le iniziative che vanno contro questo fenomeno sono benvenute, ma è una partita che non si vince da soli, serve l'unione di tutti gli attori, della filiera e delle Istituzioni".