Expo: bilancio dei consumi al Padiglione Svizzero, dopo 4 mesi rimangono meno mele che caffe'
A quattro mesi dall'inizio dell'Esposizione universale, a furia di pescare nelle scatole, le torri sono scese di due piani: mele e acqua sono andate a ruba, consumate già per oltre il 65%. Solo le prime due settimane di maggio il consumo di mele essiccate avevano fatto "crollare" il quarto piano. Va meglio, invece, per il sale e per il caffè, finora presi solo per il 25% circa.
Al Padiglione sono ottimisti, i prodotti non dovrebbero finire prima del 31 ottobre, ma raccontano di come si faccia fatica, a volte, a far cogliere il messaggio ai visitatori. E' stato infatti necessario - almeno per le mele, che si vedono a volte gettate per terra sul Decumano - illustrare su una lavagna cosa comporti "arraffare" più di un pacchetto di mele essiccate alla volta.
Per lo spazio della Svizzera il bilancio di questi primi quattro mesi è comunque molto positivo: si aspettavano circa 1,6 milioni di visitatori ma il 24 agosto hanno già festeggiato il milione e i tempi di attesa per salire sulle torri - si "prenota" la propria visita con un biglietto gratuito che assegna un orario preciso - si allungano di giorno in giorno.
L'idea è stata quella di non mettere in mostra i "soliti prodotti" per cui è conosciuta la Svizzera (per esempio il cioccolato) scegliendo di far conoscere qualcosa di nuovo: in tutto, per le torri, sono state utilizzate 1,344 milioni di piccole dosi di sale provenienti dalle saline svizzere; 2,5 milioni di bustine di Nescafé; 350mila bicchieri riutilizzabili in cui versare acqua che proviene dalla falda freatica locale allacciata alla rete di distribuzione del Padiglione svizzero e 420mila sacchettini di plastica che contengono 2 o 3 rondelle di mela per sacchettino.