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Qatar: anche il deserto vuole produrre le sue verdure

E' un programma più che ambizioso quello che l'emirato del Qatar si appresta a lanciare: far sì che entro il 2023, il 70% delle verdure consumate dai suoi abitanti siano coltivate in loco.

Un obiettivo che consiste nel quadruplicare la produzione locale attuale. Da due anni, un progetto pilota partito ad ovest di Doha denominato "Zulal Oasis", per coltivare pomodori in serra, senza terra e utilizzando acque d'irrigazione riciclate si è rivelato "un grande successo", stando al direttore generale di Hassan Food, Nasser Mohamed Al Hajri.

"La tecnologia si è mostrata perfettamente adatta al clima del Qatar – ha detto il responsabile del più grande gruppo agricolo del paese – e i risultati hanno superato le previsioni per quanto riguarda rendimento e qualità".

A fronte dei successi ottenuti, Hassan Food ha deciso di estendere il progetto per aumentare in modo consistente, da qui a otto anni, la produzione locale di verdure, che oggi rappresenta solo l'11-16% dei consumi interni.

Il progetto iniziale si è concentrato sui pomodori, ma la tecnologia sarà usata anche per altri ortaggi molto popolari come cetrioli, melanzane, zucchine.

"Il nostro è un modello di produzione a lungo termine, con capacità di produrre a livelli elevati raccolti ogni mese dell'anno, senza tenere conto delle stagioni", ha sottolineato Nasser Mohamed Al Hajri. Il Qatar importa attualmente la maggioranza del cibo che consuma.

Un programma governativo nazionale, volto ad aumentare l'autonomia alimentare, è stato lanciato nel 2013 e si concluderà nel 2030.
Data di pubblicazione: