Istat: peggiora il clima di fiducia nella grande distribuzione
Diminuiscono tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori. Variazioni più marcate si rilevano per il clima economico e per quello futuro, che passano rispettivamente a 127,9 da 138,6 e a 114,6 da 119,2. Il clima personale e quello corrente diminuiscono in maniera più contenuta attestandosi rispettivamente, a 99,5 da 100,0 e a 101,7 da 103,3.
I saldi dei giudizi e delle attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese peggiorano passando rispettivamente a -69 da -57 e a -4 da 9. Il saldo relativo ai giudizi sull'andamento dei prezzi passa a -17 da -21, mentre quello riferito alle attese rispetto ai prossimi 12 mesi passa a -22 da -20. Il saldo sulle attese di disoccupazione aumenta a 28 da 10 dello scorso mese.
La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale a 106,5 da 105,9. Aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 7) e diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 21 da 23); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 10 da 5 il relativo saldo).
Clima di fiducia delle imprese del commercio al dettaglio totale e per tipologia distributiva - Marzo-luglio 2015, indici destagionalizzati (base 2010=100) e saldi destagionalizzati - Clicca qui per ingrandire la tabella
Il clima di fiducia peggiora nella grande distribuzione (a 103,6 da 106,1), ma migliora in quella tradizionale (a 113,1 da 107,8). Nella prima, aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 19 da 14) e diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 23 da 28); nella seconda, recupera il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 4 da -6) ed aumenta quello relativo alle aspettative (a 18 da 11).
Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa a 13 da 5 nella grande distribuzione e a 3 da 1 in quella tradizionale.