Il manager, chiamato a tirare le conclusioni dell'incontro sulla valenza non solo commerciale ma anche valoriale di un prodotto tipico di nicchia come l'ortica, ha ricordato le nuove direttrici che muovono i consumatori alle scelte d'acquisto: sostenibiità, ambientalismo e localismo.
"Nei prossimi dieci anni vivremo tutti da ambientalisti - ha dichiarato Avanzini - Ecco perché Conad, fedele alla sua natura e alla sua filosofia di fondo, sta prestando un occhio di attenzione agli autentici prodotti locali e alle tipicità regionali, non come approccio speculativo bensì di reale vicinanza ai territori. Il tutto anche nell'ottica di preservare, per le nuove generazioni, quello che è il patrimonio agroalimentare italiano".
Francesco Avanzini, che vanta una trentennale esperienza nel mondo del food, è entrato in Conad con il suo attuale ruolo nel 2009, proprio all'inizio dunque della fase di crisi che ha investito l'economia europea in generale e italiana in particolare. "Paradossalmente - ricorda - è stata proprio la crisi a riattivare e far emergere stili di consumo che sono destinati a divenire tendenze consolidate nel panorama della vendita al dettaglio".
Tra i nuovi stili di consumo si annoverano le tendenze ad acquistare biologico, vegetariano/vegano, fairtrade, salutistico, fino al consumo critico, che richiede meno sprechi, maggiore sostenibilità ambientale e responsabilità sociale nei processi produttivi del cibo.
"Queste tendenze - avverte Avanzini - non individuano tuttavia un solo consumatore; si tratta di tipologie diverse di persone, solo in parte sovrapponibili e che vanno conosciute meglio per rispondere alle loro esigenze. E' da rilevare, comunque, che l'insieme di questi nuovi stili di consumo presenti da cinque/sei anni e che coinvolgono diversi settori merceologici (non solo il food) rappresentano per Conad un 10% degli acquisti. Cosa per cui amplieremo la nostra offerta a scaffale e daremo vita a un nuovo brand aziendale (private label) destinato proprio a questo pubblico".
Il direttore commerciale è dell'avviso che non si stia assistendo a un fenomeno transitorio: "I nuovi stili di consumo sono destinati a crescere e ampliarsi nei prossimi anni. Le prospettive economiche stanno mutando e la nostra epoca, come ogni altra che ci abbia preceduto, pone oggi nuove sfide da affrontare al meglio delle nostre capacità".