Bilancio sulla stagione italiana delle pere: produzione, prezzi e consumi
Andamento mensile: quantità e prezzi
La scorsa campagna è stata caratterizzata da un anticipo produttivo e quindi anche commerciale. I volumi inviati sono stati quindi particolarmente elevati durante la prima parte della campagna; durante il periodo giugno-ottobre è stato esportato il 41% del totale, contro il 28% della campagna precedente. Le vendite sono poi proseguite attive, anche nel mese di novembre, per poi ridimensionarsi, com’è usuale, durante dicembre. Il trimestre gennaio-marzo ha visto conseguentemente volumi più limitati della campagna precedente.
Il buon ritmo di vendita è testimoniato anche dai dati relativi all’andamento delle vendite/giacenze rilevati da CSO e che riguardano anche il mercato interno. Sulla base delle rilevazioni quindicinali effettuate da CSO nella regione Emilia Romagna, dove risiedono i maggiori volumi di pere, la percentuale di venduto si è sempre confermata superiore rispetto alle passate stagioni. Anche per l'Abate che presentava un'offerta iniziale pari al +18% rispetto alla precedente campagna, in poco tempo la disponibilità di prodotto è scesa velocemente su livelli inferiori a quelli dell'anno precedente, con giacenze posizionate già sul -7% ad inizio novembre ed in ulteriore diminuzione nei periodi successivi, fino a -33% di fine marzo.
Pere, Italia: esportazioni mensili per campagna commerciale (giugno-maggio)
Fonte: elaborazioni CSO su dati ISTAT - Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.
Sul piano delle quotazioni la situazione non è stata così rosea. Il valore dell'export si è attestato, nel periodo considerato, su oltre 141 milioni di euro, superiore di appena 1% rispetto alla campagna scorsa. Il posizionamento del valore è imputabile al prezzo medio contenuto, in flessione del 15% rispetto alla campagna precedente, -21% rispetto ai livelli massimi raggiunti durante la campagna 2012/13.
Già nel mese di settembre le quotazioni medie per l’estero si sono posizionate su 0,80 euro/kg, superiori solo di pochissimo al 2011, che ricordiamo essere stato un anno disastrosi sotto il profilo commerciale, contro una media prezzo del periodo di circa 1,05-1,10 euro/kg. Analoga situazione si è presentato nel mese di ottobre. Nei mesi successivi si è assistito ad un progressivo miglioramento dei prezzi fino ad arrivare a 1,05 euro/kg nel mese di marzo. Questa crescita seppur considerevole non è stata sufficiente a coprire gli "ammanchi" di inizio stagione.
Pere, Italia: prezzo medio delle esportazioni mensili per campagna commerciale (giugno-maggio)
Fonte: elaborazioni CSO su dati ISTAT - Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.
Complici di questa situazione soprattutto il record produttivo di Belgio e Paesi Bassi, ma anche l'embargo russo. Ricordiamo che se è vero che l'Italia prima dell'embargo esportava in Russia solo il 2-3% dell'export totale, paesi come Belgio e Paesi Bassi vedevano questo paese tra le principali destinazioni.
Nella campagna 2013/2014, quella precedente all'embargo, i Paesi Bassi avevano esportato in Russia circa 50.000 tonnellate, vale a dire il 205 del totale esportato; il Belgio aveva invece destinato verso questo paese circa il 405 dell'export. Chiaramente questi volumi sono stati riversati in parte sugli stessi mercati di riferimento con le ovvie e negative conseguenze sul piano commerciale.
Consumi
Sul mercato nazionale le prospettive sembrano migliorare almeno in termini di domanda. L'ultima campagna commerciale, che va da giugno 2014 a maggio 2015, si è conclusa infatti con consumi domestici di poco al di sotto delle 350mila tonnellate, andamento positivo se paragonato al periodo precedente. Si è registrato infatti un +9% in termini di volume sul 2013/14, quantitativi superiori rispetto alle ultime due campagne, anche se ancora notevolmente al di sotto di qualche annata prima quando i volumi erano al di sopra delle 365mila tonnellate.
Consumi pere per campagna commerciale giugno/maggio
Fonte: elaborazioni CSO su dati GFK - Clicca qui per un ingrandimento dell'immagine.
La spesa generata, anch'essa in aumento a causa dell'incremento dei volumi, ha superato i 600 milioni di euro il +7,4% sul periodo 2013/14. A fronte di un aumento del prezzo medio di acquisto nel comparto frutticolo, le pere evidenziano invece una contrazione con la diminuzione da 1,73 euro/kg ai precedenti 1,76 euro/kg (-1,5%).
Fonte: CSO per FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.