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Pare che solo Tesco abbia tratto profitto dal mercato in Rete

Regno Unito: le vendite online raggiungono il 6% dell'intera spesa alimentare del 2014

Nel Regno Unito, le previsioni per il settore delle vendite alimentari al dettaglio non sono così rosee. Nel 2014 (come si può vedere dalla tabella sottostante) le vendite avevano registrato un +1%, mentre nel 2015 si prevede una flessione dello 0,3%. 



La forte concorrenza e la diffusione dei discount (cfr. FreshPlaza edizione del 22/07/2015) hanno avuto un impatto importante sui prezzi e sulle quote di mercato.

Tesco rimane il leader di mercato nel Regno Unito, anche se la sua posizione è in parte rosicchiata dalla crescita, nel Paese, di marchi discount come Aldi e Lidl. Catene alternative che stanno mettendo in difficoltà i marchi affermati. Solo per fare un esempio, a Natale Aldi ha registrato un aumento delle vendite del 23% e Lidl del 15%. A essere colpiti negativamente da questo fenomeno sono stati tutti i cosiddetti big four (i 4 principali retailer) del Regno Unito: Tesco, Sainsbury's, Asda e Morrisons.

Nello specifico, i discount Aldi e Lidl non sottraggono clienti alle catene più grandi; piuttosto sottraggono loro una quota del paniere. Di solito, infatti, i clienti dei discount hanno sempre la necessità di completare i propri acquisti recandosi in altri supermercati che vendono prodotti di marca.

La crescita del canale online
Uno degli aspetti più importanti del mercato del Regno Unito riguarda poi l'online: secondo Kantar Worldpanel le vendite al dettaglio di generi alimentari su Internet ha raggiunto il 6% dell'intera spesa alimentare del 2014. (cfr. FreshPlaza edizione del 20/07/2015)

Il mercato online sta d'altra parte causando non pochi problemi ai grandi gruppi di supermercati, in quanto generalmente porta a una perdita dei ricavi. 

L'analista Dave McCarthy di HSBC ha stimato che, nel 2014, i grandi supermercati abbiano perso circa 100 milioni di sterline di profitto l'anno per via del commercio online. La raccolta e la consegna di un ordine, infatti, secondo questo studio può costare circa 20 sterline, mentre sul consumatore vengono caricate soltanto dalle 3 alle 4 sterline. Finora, nel Regno Unito, Tesco sembra essere l'unico ad aver tratto profitto dall'e-commerce.

Una delle strategie più diffuse che limitano i costi di consegna degli acquisti effettuati online è il cosiddetto "Click and pick up"/"Click and collect" (clicca e ritira). In pratica si ordina il prodotto online e poi si va prenderlo in appositi centri di distribuzione posizionati in luoghi di transito più comodi da raggiungere come per esempio la metropolitana, parcheggi o altro. Questo modello di distribuzione sembra essere molto più redditizio rispetto a quello che prevede la consegna a casa.

Flessione delle vendite per il 2015
Per il 2015 si prevede un calo delle vendite nel settore britannico dei generi alimentar. Per contrastare questa crisi Tesco, per esempio, ha iniziato l'anno con una campagna di promozione su merci selezionate di marca mentre Asda, Morrisons e Sainsbury's sono già impegnati a ridurre ulteriormente i prezzi di molti prodotti.



La situazione relativa ai rivenditori del settore alimentare più importanti presenti nel Regno Unito può essere letta nella tabella di sopra. Morrisons, generalmente più presente nel Nord dell'Inghilterra, risulta essere stata la catena maggiormente colpita dall'avanzata dei discount.

Infine, lo studio ci dice inoltre che gli immobili dei negozi alimentari stanno cominciando a svalutarsi e marchi importanti come Tesco e Morrisons, proprio per questo motivo, hanno deciso di chiudere diversi siti.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte: FBIC/Global Retail & Tecnology