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Ancora file di camion a Calais: nessun contraccolpo per il momento all'export di uva dall'Italia

di Rossella Gigli - Chief editor/Manager FreshPlaza.IT

Secondo fonti francesi, lo scorso venerdì 3 luglio i traghetti e i treni hanno ripreso a viaggiare in modo regolare nell'Eurotunnel sotto lo stretto della Manica, ma c'erano ancora cinque chilometri di coda sull'autostrada A16, in direzione Boulogne.

Sempre in direzione della città, erano bloccate le bretelle di accesso numero 43 e 44, mentre nel senso inverso era chiuso lo svincolo numero 41. Ci vorrà dunque tempo per smaltire l'enorme ingorgo di camion su entrambe le coste della Manica. I mezzi fermi, inoltre, costituiscono un facile bersaglio per gli oltre tremila migranti accampati intorno a Calais che cercano ogni modo per varcare lo stretto.

Le Autorità mantengono attivi i punti di stoccaggio dei veicoli pesanti a Dunkerque e Steenvoorde. Nel frattempo, i marittimi di MyFerryLink hanno assicurato che fino a martedì 7 luglio non attueranno proteste al porto francese. (Fonte: trasportoeuropa.it)

Al momento nessuna ripercussione per l'export di uva dall'Italia
Secondo alcuni imprenditori interpellati da FreshPlaza, non sembrerebbero esserci al momento ripercussioni negative per le esportazioni di prodotti ortofrutticoli freschi come l'uva da tavola dall'Italia. Le spedizioni di uva per la Gran Bretagna devono ancora cominciare; si partirà verso fine luglio.

Un esportatore ci dice: "Siamo al corrente che ogni anno vengono respinte spedizioni all'arrivo per la presenza di tracce organiche nel carico. Quest'anno il fenomeno potrebbe essere in aumento, vista la crescita dei flussi migratori. I trasportatori sono allertati".