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Rapporto USDA

In Russia il grosso della produzione di ortaggi proviene ancora dagli orti familiari

La produzione di verdure in Russia riesce a coprire fino all'86% del fabbisogno interno del paese. Dal 2014, la produzione non ha fatto altro che aumentare, fatta eccezione per il 2010 quando il Paese venne colpito da una siccità senza precedenti.

Solo nel 2014 sono state prodotte 15 milioni di tonnellate di verdure fresche pari al 2,4% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il 69,3% della produzione proviene da piccoli possedimenti familiari e solo il 16,8% da grandi imprese agricole e il 13,9% da aziende private.

E' quanto emerge dall'ultimo rapporto del servizio estero del Dipartimento statunitense all'agricoltura che, nel mese di giugno 2015, ha analizzato la situazione della produzione e del commercio di frutta e verdura in Russia nel 2014.

Lo studio non include i dati su produzione ed esportazione della Crimea né le patate, in quanto il servizio statistico russo (Rosstat), da cui derivano i dati di partenza, non considera le patate come una verdura. Una scelta scaturita anche dal fatto che i tuberi seguono un andamento notevolmente diverso da quello di altri ortaggi.

La produzione russa di verdura
Nel 2014 la sola produzione commerciale di ortaggi in Russia ha raggiunto 4,5 milioni di tonnellate, il 3,6% in più rispetto al 2013 e ben il 63% rispetto al 2004. Una crescita che deriva sicuramente da migliori rese che hanno riguardato le aziende agricole private.

Le grandi imprese agricole (il riferimento è sempre al 2014) hanno invece prodotto 2,5 milioni di tonnellate di verdure fresche, registrando un aumento del 16% rispetto agli ultimi 10 anni e del +5,7% rispetto al 2013. Una tale crescita è attribuita al notevole incremento della produzione di ortaggi in serra.

Gli orticoltori russi, se vogliono entrare all'interno dei grandi circuiti commerciali, devono riuscire a portare sul mercato prodotti freschi già lavati e pesati, con un'offerta costante per l'intero anno.



Complessivamente, in Russia, i terreni utilizzati per coltivare ortaggi coprono circa 670.500 ettari. Dal 2011 in poi la superficie destinata alla coltivazione è andata gradualmente diminuendo. Il 90% delle verdure sono coltivate a campo aperto e questo fa sì che gli agricoltori siano ancora totalmente dipendenti dalle condizioni atmosferiche.


I principali ortaggi prodotti in Russia (come si può vedere dalla tabella riportata qui sopra), oltre alle patate (qui non considerate) sono cavoli 3,4 milioni di tonnellate, pomodori (2,2 ml ton), cipolle (1,9 ml ton), carote (1,6 ml ton), cetrioli (1,1 ml ton), zucche (708.000 ton), zucchine (508.000 ton) e aglio (248.000 ton).

I piccoli possedimenti a livello familiare


La coltivazione di verdura, in Russia, si regge principalmente sul lavoro svolto in piccoli possedimenti a livello familiare (individual households), volti principalmente all'autosussistenza. Nel 2014 questi orti hanno prodotto ben 10,4 milioni di tonnellate di vegetali.

Di questi, i cavoli rappresentano 2,6 milioni di tonnellate, i pomodori 2,1 milioni di tonnellate (ben il 76% della produzione totale!), le carote 1,2 mln ton (65%), le cipolle 1 mln ton (53%), mentre le barbabietole raggiungono 687mila tonnellate.

La maggior parte di questi prodotti è destinata all'uso privato e solo una piccola parte va ai mercati e viene commercializzata.

Nel 2013, il 48% (51,1 milioni di persone) della popolazione urbana risultava in possesso di un orto. Il 46% di questi appezzamenti di terra, spesso adiacenti la casa di abitazione, risulta essere produttivo.

In generale, comunque, la tendenza a coltivare frutta e verdura per uso domestico è in calo: al 2006 al 2013 i terreni adibiti a orto sono diminuiti dal 60% al 46%.

In Russia la maggior parte dei produttori locali non è in grado di garantire un livello qualitativo e quantitativo costante, in quanto non dispone dei moderni impianti di stoccaggio e delle più moderne tecniche di imballaggio necessarie a un tipo di agricoltura destinata ai grandi circuiti moderni.

La Russia, secondo gli analisti di mercato, se davvero vuole potenziare la produzione di frutta e verdura deve aiutare gli agricoltori sotto diversi aspetti.

Gli agricoltori russi devono infatti poter:
  • Acquistare semi e fertilizzanti che, al momento, sono per la maggior parte importat.
  • Acquistare, riparare e avere la possibilità di acquistare i pezzi di ricambio per le macchine agricole, la maggior parte dei quali è importata.
  • Investire nella modernizzazione degli impianti di stoccaggio e delle linee di confezionamento.
  • Avere la possibilità di pagare le spese per il trasporto, il carburante e tutto ciò che serve.
E' inoltre importante ricordare che, per gli agricoltori, i finanziamenti da parte delle banche russe sono sempre più difficili da ottenere. Negli ultimi anni, infatti, le banche hanno alzato i propri tassi di interesse fino al 24-26%.

Una simile situazione di certo non invoglia gli addetti al settore a investire.

Rielaborazione FreshPlaza su fonte: USDA Foreign Agricultural Service (Gain Report)