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Un modo per sostenere il reddito dei produttori

"Minguzzi (Fruitimprese Emilia Romagna): "Perche' non vendere le pesche a pezzo e non a peso?"

"L'Italia è lunga e andrebbero incoraggiate le zone vocate alla produzione peschicola e più costanti a livello qualitativo". Parte da qui l'analisi di Giancarlo Minguzzi (nella foto), presidente di Fruitimprese Emilia-Romagna e di una delle storiche aziende frutticole del Ravennate, sul controverso andamento commerciale della frutta estiva.


(Foto di Caterina Malfatti).

"Ma l'anno scorso - osserva Minguzzi - a causa del maltempo, anche Puglia e Romagna hanno fornito frutti di qualità decisamente inferiore. Quest'anno invece, le caratteristiche organolettiche di pesche e nettarine sono eccellenti e possiamo anche contare su un 10-15% di produzione in meno".

"La Spagna - continua Minguzzi - inizia la campagna in forte anticipo rispetto a noi, quindi ha tutto il tempo di prepararsi il mercato. Quando arrivano le nostre produzioni, i giochi sono ormai fatti. Gli operatori spagnoli riforniscono la Gdo europea di pesche e nettarine già dai primi di maggio e fino alla metà di giugno hanno la forza contrattuale per ottenere prezzi minimi remunerativi anche per i produttori".

"Ci possiamo difendere con la qualità - è quello che riscontro anche con Metis®, la nuova susina che i supermercati esteri ci chiedono con sempre maggior interesse - ma non darei per scontata la superiorità qualitativa delle nostre pesche: gli spagnoli hanno dalla loro parte impianti più giovani e varietà più saporite, dal colore accattivante. Il rinnovamento varietale in Italia è più indietro, dobbiamo invece elevare il livello qualitativo medio producendo varietà con sovracolore intenso e un minimo di peso del frutto. Noi poi non garantiamo i loro stessi volumi e paghiamo la frammentazione".

"La Gdo nazionale non vende solo a 2,99 euro - aggiunge Minguzzi - In genere propone almeno quattro referenze, i cestini e i monostrato di pesche o di nettarine a polpa gialla. A volte si aggiunge il doppiostrato. Ma c'è sempre in promozione qualcosa venduto in massa che comporta una liquidazione sotto i costi di produzione".

"I prezzi di pesche e nettarine sono molto bassi da almeno dieci giorni, anche a causa di un'offerta di calibri piccoli che però potrebbe migliorare con le prossime varietà".

"Un risultato utile per il produttore - conclude Minguzzi - potrebbe essere la vendita al pubblico delle pesche non più a peso ma a pezzo: il consumatore acquista infatti più volentieri se può scegliere il singolo frutto".