In aumento la produzione francese di mele
La produzione nella zona sudoccidentale è tornata nella media dopo la debole produzione del 2014. E' difficile fare previsioni in una fase così precoce per la regione di Provenza-Alpi-Costa Azzurra (il 25% della produzione nazionale francese nel 2014). Nella regione francese del Midi-Pirenei (16% della produzione nazionale nel 2014) l'allegagione dei frutti sta incontrando alcune difficoltà dopo una buona fioritura. Il vento e la mancanza di impollinazione ne hanno compromesso il potenziale. La raccolta sarà comunque superiore rispetto a quella registrata nel 2014.
L'impollinazione è stata ottima nella regione dei Paesi della Loira (il 16% della produzione nazionale nel 2014) dove gli alberi sono ricolmi di frutti e hanno bisogno di diradamento. La fase fenologica non ha subito ritardo, nonostante le pesanti piogge; pertanto la resa dovrebbe essere superiore a quella dell'anno scorso anche se la superficie coltivata sta diminuendo.
La raccolta in Aquitania (il 10% della produzione nazionale nel 2014) sarà superiore a quella del 2014; la fioritura è stata abbondante e l'allegazione sarà eterogenea. Si segnala un elevato rischio di ticchiolatura del melo.
Il potenziale a Limousin (il 4% della produzione nazionale nel 2014) è superiore a quello del 2014 e la fioritura è abbondante nella Linguadoca-Rossiglione (il 6% della produzione nazionale nel 2014) anche se un'elevata cascola sta facendo perdere molti frutti (specialmente mele Gala).
All'inizio della nuova stagione, a settembre 2014, c'era un'alta competizione da parte dei frutti estivi. Si continuava a vendere molta frutta d'esportazione ma i prezzi erano inferiori rispetto a quelli dell'anno precedente. I prezzi a ottobre erano infatti del 12% al di sotto della media quinquennale.
La commercializzazione delle mele Golden è stata difficile a marzo con prezzi inferiori del 5% alla media 2010-2014. Negli ultimi nove mesi della stagione, da settembre 2014 a maggio 2015, l'indice nazionale dei prezzi delle mele è diminuito del 24% in un anno e del 15% se confrontato con la media dal 2010 al 2014.
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