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La denuncia del presidente Fruitimprese sulle questioni piu' spinose che frenano la filiera ortofrutticola

"Marco Salvi: "Le nostre aziende sono fuori mercato e il Governo non se ne accorge"

Dopo che il Governo di Mosca ha sancito la proroga di un anno dell'embargo per i prodotti agroalimentari europei, il presidente di Fruitimprese Marco Salvi (in foto) parte proprio da questo fronte particolare - che comunque sta danneggiando i prodotti ortofrutticoli italiani - per toccare con FreshPlaza altre questioni spinose di carattere orizzontale, dai costi di produzione al cuneo fiscale, fino ai rapporti sempre difficili con la Grande distribuzione organizzata.

"Stiamo ragionando con i rappresentanti del Ministero delle Politiche agricole per far rientrare anche l'argomento costi di produzione nel pacchetto Agricoltura - dice Salvi - Risorse e spazi di manovra sono ridotti, ma è urgente fare un ragionamento di filiera per cercare di proteggere l'anello più debole, cioè il produttore. Al di là della finta demagogia, il problema vero e drammatico, è che le nostre aziende sono fuori mercato, non competitive. E il cuneo fiscale certo non le aiuta".

"La cosa peggiore - continua Salvi - è che il sistema sta fallendo. Se questa campagna non dovesse riprendersi, invertendo la tendenza calante che ha visto già a fine giugno i prezzi della frutta estiva inferiori ai costi di produzione, perdiamo indotto, occupazione e il lavoro dei fornitori, con ricadute gravissime su tutto il territorio".

I rapporti con la Gdo
"Ora, che i cali dei listini d'acquisto della Gdo non corrispondano a un reale abbassamento dei prezzi nei punti vendita è evidente a tutti. Scenderanno tra qualche giorno, ma intanto si specula. Certo, abbiamo troppi operatori che vendono e pochi che acquistano, ma bisogna anche dire che vengono presi a riferimento i listini dell'anno scorso soprattutto all'estero. E, anche in un anno come questo in cui non ci sono tanti quantitativi, prestiamo il fianco a cali anche violenti dei prezzi, a botte di 5-10 centesimi. I decimali non sono nemmeno più presi in considerazione, quando un tempo si discuteva per le 10 lire".

L'export
"L'abbassamento delle temperature nelle prime settimane di giugno, un po' in tutta Europa, ha subito frenato le vendite, molte insegne della Gdo estera hanno appena inserito il prodotto italiano - aggiunge Salvi - Per pesche e nettarine siamo a rimorchio degli spagnoli, sono loro a fare i prezzi e i programmi, noi ci allineiamo aspettando che scenda l'offerta iberica".

E poi, parlando di mercati emergenti. "Emirati Arabi e Nord Africa sono destinazioni importanti, ma restano nicchie. Come se non bastasse, quest'anno si fa sentire di più anche la concorrenza della Grecia".

L'Italia e l'embargo
"Dopo l'annuncio di Mosca di voler prolungare per un altro anno l'embargo, il viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha dichiarato che la stima di contrazione delle esportazioni per il 2015 non sarà drammatica, inferiore all'1% del totale dell'export nazionale. Una perdita, peraltro, ampiamente recuperata, secondo Calenda, dall'aumento dell'export italiano verso gli Stati Uniti".

"Ecco, non so a quali prodotti in particolare facesse riferimento il viceministro ma la posizione che si sta diffondendo in Italia e in Europa rispetto al veto russo, a mio avviso è molto pericolosa. Ci si sta abituando all'idea, mentre meglio sarebbe ripetere a gran voce che per il settore ortofrutticolo questo mercato era decisamente importante e che stiamo affrontando una vera emergenza. Se non riusciamo a riaprire il Tavolo delle trattative - conclude Salvi - sarà necessario l'introduzione delle misure UE a difesa del settore da subito".