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Dati Istat

Giugno 2015: cresce la fiducia dei consumatori e migliora quella delle imprese del commercio al dettaglio

L'indice composito del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, aumenta a giugno 2015 a 109,5 da 106,0 del mese precedente. Anche l'indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), in base 2010=100, sale a 104,3 da 101,8 di maggio.



Sono in crescita tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori; variazioni più marcate mostrano il clima economico (a 139,4 da 130) e quello futuro (a 119,4 da 114,7), mentre il clima personale e quello corrente presentano incrementi più lievi (rispettivamente, a 100,0 da 98,5 e a 103,3 da 101,0).

Migliorano i giudizi e le attese dei consumatori sull'attuale situazione economica del Paese (rispettivamente, a -56 da -64 e a 10 da 2). I saldi dei giudizi e delle attese sulla dinamica dei prezzi al consumo negli ultimi 12 mesi diminuiscono (a -21 da -14 e a -20 da -15). Le attese sulla disoccupazione diminuiscono a 9 da 29.

La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio
Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale a 105,9 da 103,9. Aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 7 da 2) che quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 23 da 22); stabile sui livelli del mese scorso risulta il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino (a 5).

Clima di fiducia delle imprese del commercio al dettaglio totale e per tipologia distributiva - Febbraio-giugno 2015, indici destagionalizzati (base 2010=100) e saldi destagionalizzati - Clicca qui per ingrandire la tabella


Il clima di fiducia migliora sia nella grande distribuzione (a 106,3 da 103,5) che in quella tradizionale (a 107,0 da 104,5). Nella prima, aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 14 da 8) e resta stabile quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 29); nella seconda, aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a -7 da -12) che quello relativo alle aspettative (a 10 da 7).

Quanto alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa a 5 da 8, nella grande distribuzione e a 1 da 0, in quella tradizionale.
Data di pubblicazione: