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Agricoltura di precisione, rese maggiori e nuovi proprietari terrieri: ecco i trend dell'agricoltura dei prossimi 15 anni

Come sarà l'agricoltura del 2030? Se lo sono chiesti al Boston Consulting Group (BCG) e hanno provato a dare una risposta intervistando un gran numero di agricoltori europei e analizzando i brevetti del settore depositati tra il 2010 e il 2014. In particolare, il gruppo di ricerca ha individuato soprattutto cinque megatrend verso cui si muoverà l'agricoltura mondiale; per il BCG le considerazioni fatte in merito alla situazione europea possono essere estese a tutto il mondo.

Gli stessi campi, ma più produttivi
Secondo la FAO, entro il 2050 saremo in 9 miliardi sulla terra. Oggi siamo in 7 miliardi, sicché servirà più cibo: +60% rispetto alla media del periodo 2005-2007; ma quest'aumento - stimano dal BCG - non si accompagnerà a un aumento delle superfici coltivate. Emblematico il caso dei cerali: da qui al 2023 la loro produzione crescerà di 350 milioni di tonnellate, pari a un +15% rispetto alla media 2011/2013, ma la superficie coltivata crescerà di appena il 2/4%; il che significa un aumento della resa per ettaro tra il 10 e il 14%. Lo stesso vale anche per gli altri prodotti agricoli.

Agricoltura di precisione
Questo trend dell'agricoltura futura è strettamente legato al precedente. Sensori, software, conettività wireless, metadati, georeferenziazione con il Gps sono tutte tecnologie che stanno rivoluzionando già oggi il modo di fare agricoltura, ma che domani conosceranno un'accelerazione. Attraverso l'agricoltura di precisione, l'analisi a livello di metro quadrato, se non di decimetro quadrato o anche di singola pianta, permetterà di regolare ogni intervento in campo dell'agricoltore fin quasi a livello chirurgico.



Sementi e piante più resistenti
Anche questo trend è una diretta conseguenza della necessità di aumentare le rese in campo. L'introduzione di nuove varietà resistenti ai patogeni ridurrà inoltre la volatilità dei rendimenti delle varie stagioni e pure la necessità di usare agrofarmaci di sintesi.

Chi più, chi meno
Com'è squilibrata oggi la produzione, lo stesso sarà pure domani, ma qualche differenza ci sarà comunque. Cresceranno le esportazioni dal Nord e dal Sud America, mentre di pari passo in Asia aumenteranno le importazioni, specialmente in Cina. L'Europa si muoverà invece a due velocità. Da un lato i paesi dell'Europa dell'Est, dove si prevede aumenteranno le esportazioni soprattutto di cereali e di semi oleosi, a patto però che la situazione politica in Ucraina si stabilizzi (nella regione l'aumento della produzione di cereali è infatti concentrato tutto in quest'unica nazione). Dall'altro lato troviamo l'Europa Occidentale dove la crescita produttiva si stima pari a zero, comportando di conseguenza a una maggiore domanda di prodotti esteri.

Nuovi proprietari
Forse questo è il trend più inaspettato. L'uso di nuove tecniche, agricoltura di precisione e varietà più resistenti richiederà meno manodopera in campo; se uniamo questo al basso ricambio generazionale in agricoltura assisteremo - stimano dal BCG - a un aumento delle vendite di terreni agricoli al momento del pensionamento dei proprietri; questo lascerà spazio all'acquisto da parte di nuovi gruppi economici meno legati alla terra, come per esempio grandi gruppi d'investimento. L'intervento di questi nuovi proprietari potrebbe portare a nuovi investimenti proprio per aumentare resa e produttività dei campi.

Rielaborazone FreshPlaza su fonte www.agprofessional.com