"Giacomo Suglia: "Ora dobbiamo puntare sulle qualita' organolettiche delle nostre ciliegie"
"Essendo in un contesto di globalizzazione - continua Suglia - è necessario essere propositivi. Perciò chiederei alle organizzazioni di categoria, che siedono ai tavoli istituzionali, di aiutarci a trovare un modo per contenere i costi (di trasporto, previdenziali e fiscali soprattutto). Nell'ambito della Comunità europea non riusciamo infatti a misurarci in questo senso: dobbiamo purtroppo ammettere che Grecia e Spagna sono più competitivi di noi".
"Da parte nostra ci difendiamo con la professionalità, ma il consumatore mangia ancora con gli occhi e, dato che la pezzatura delle nostre ciliegie non è come quella degli altri anni, è fisiologico che le vendite, e quindi i prezzi, ne risentano. Le difficoltà riscontrate dipendono da condizioni climatiche avverse durante il periodo della fioritura e non dalla volontà o incapacità degli operatori. Fino a un paio di settimane fa, infatti, nessuno si lamentava poiché l'offerta era inferiore. Ora che siamo tutti sul mercato - persino la Svizzera e la Germania che cominciano a consumare le loro produzioni - la situazione sembra allarmante".
"Bisogna quindi fare leva sulle qualità organolettiche dei nostri prodotti - propone Suglia - Invogliare il consumatore all'acquisto. Non dimentichiamo che il settore ortofrutticolo rimane sempre un comparto vitale per l'economia nazionale. Oggigiorno l'agricoltura sta infatti facendo da ammortizzatore sociale per altri settori (cfr. FreshPlaza del 03/06/2015)".