Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Cia Cuneo: aumenta il consumo di fragole, ma sempre meno di prodotto locale

Il mercato ortofrutticolo piemontese di questo periodo dell'anno vede protagonista la fragola. In Piemonte gli ettari coltivati a fragola sono poco più di 120, di cui circa 90 nella provincia di Cuneo ed i restanti distribuiti nelle altre provincie.

Per le basse temperature delle scorse settimane c'è minor pressione, per il momento, del prodotto spagnolo e la maturazione delle ciliegie è in ritardo per cui c'è domanda da parte del consumatore ed il prodotto è di buona qualità ed i prezzi sono soddisfacenti.

"Non sappiamo fino a quando - è il commento di molti fragolicoltori -. Viviamo troppo nell'incertezza dei prezzi di vendita, troppo dipendenti dall'influenza del prodotto spagnolo, che domina, da anni e per molti mesi, l'intero mercato europeo, Italia compresa. Quest'anno, poi, l'andamento stagionale, caratterizzato dalle intense nevicate, non ha favorito la produzione per cui di fragole nostrane ce n'è poche e, di conseguenza, il reddito che si ricava, è magro, molto. Si salvano appena le aziende che possono contare sul lavoro di padre, madre, figli, di parenti, insomma. Se già si deve ricorrere all'aiuto di manodopera esterna si hanno costi di produzione così elevati che è meglio lasciar perdere. L'invasione di produzione spagnola, dove il basso costo della manodopera spalanca le porte all'export, assottiglia troppo i nostri margini di guadagno fino a farli sparire, come sarà per molti nel 2015. I nostri costi sono elevati anche per i trattamenti, per il nylon delle serre e servono soldi per ripararle quando si strappano per il forte vento o per il peso della neve. La spesa per la fragola si aggira sull'euro e 30 centesimi, soldi che non si portano a casa".

E dire che in Piemonte, grazie anche al prezioso servizio tecnico svolto dal Centro Ricerche del CReSO, la fragolicoltura conosce una notevole innovazione varietale, soprattutto, e una innovazione agronomica con tecniche messe a punto per garantire un prodotto a basso impatto ambientale e alto valore qualitativo.
Data di pubblicazione: