"Walther Faedi: "Fragole, con questi prezzi la qualita' passa quasi in secondo piano"
"L'annata 2015 - spiega Faedi - è completamente differente da quella che l'ha preceduta, a ulteriore conferma che le fragole sono particolarmente sensibili alle interferenze climatiche. Così, se nel 2014 abbiamo avuto un inverno senza freddo con temperature relativamente miti in gennaio e febbraio, quest'anno la stagione invernale è stata nella norma e abbiamo accumulato più ore di freddo. Per questo motivo, una varietà come Pircinque l'anno scorso in Romagna è stata raccolta il 22 marzo mentre la stessa cultivar, nella stessa serra, quest'anno ha dovuto attendere il 5 aprile. E la medesima situazione si è ripetuta al Nord, nell'areale veronese, come in Meridione".
"Insomma - continua Faedi - il freddo ha ritardato tutto. In aprile si è concentrata la produzione del Sud Italia, della Spagna e anche delle prime colture protette del nostro settentrione, con un drammatico calo dei prezzi. Basti dire che la coda della produzione spagnola nei mercati del Nord Europa è stata venduta a prezzi stracciati, solo 1 euro il chilo. A un certo punto, però, terminata l'offerta spagnola e limitata quella del Sud Italia per il caldo, i supermercati nazionali ed europei si sono rivolti al prodotto veronese e cesenate, che quest'anno si distinguono per discreta qualità e importanti rese produttive".
"Ecco che si è aperta la finestra per due - non arriveranno a tre - settimane con prezzi in netta ascesa. In Germania hanno stimato le quotazioni in crescita del 37% rispetto al 2014, annata pessima dal punto di vista della remunerazione al produttore. Ma senza questi 15-20 giorni, questa sarebbe stata l'ennesima annata difficile per i fragolicoltori. Soprattutto per quelli delle aree del Nord Italia".
Ogni anno dunque è diverso dall'altro, e il produttore continua a cercare il miglior compromesso tra resa produttiva e qualità. "Sono soddisfatto dell'accoglienza positiva riservata dal mercato alle fragole del Nord Italia, e lo sarei altrettanto se il sistema riconoscesse maggiormente il valore della qualità dei frutti. Oggi è possibile trovare varietà che hanno frutti di buon sapore, ma con piante di media produzione. Se il mercato premiasse questa qualità con una maggiorazione di prezzo al produttore, sarebbe più facile avere un rapido rinnovamento varietale".
"Purtroppo - conclude Faedi - sono i quintali a far tornare i bilanci dei produttori, che così scelgono le varietà produttive. Va detto che anche altri fattori incidono sulla qualità delle produzioni, come la tecnica colturale e i fattori climatici. Dando per assodati consistenza e colore brillante dei frutti, è il sapore che deve ancora fare la differenza".