Nello specifico, da qui al 2030 la crescita repentina dovrebbe riguardare principalmente gli internauti con reddito basso delle società africane e asiatiche. A livello europeo, l'incremento dovrebbe risultare più contenuto.
Il mobile diventerà il segmento più importante nel guidare l'espansione dell'online; intorno si creerà tutta una serie di promozioni per tariffe di connessione e smartphone alla portata di tutti.
Eppure Andrew Ellis, docente di comunicazioni ottiche della Aston University di Birmingham, sostiene che in Regno Unito l'aumento delle richieste di contenuti multimediali aumenterà il consumo di energia elettrica. Non solo. Basandosi sui test condotti nei laboratori della sua Università, sostiene che Internet potrebbe collassare da qui a 15 anni sotto il peso dei dati e in modo particolare dei video. I test prevedono i primi problemi di banda già dal 2022, per arrivare al 2030 con una situazione che diventerà ingestibile.
In Asia si stanno abbreviando i tempi per il lancio sul mercato del 5G, nuova tecnologia che promette velocità fino a 10 volte superiori a quelle del 4G. Doveva arrivare sul mercato per il 2022, ma per Giappone e Corea del Sud si parla di 2020.
E se Internet collassasse? Non resta che incrociare le dita... magari sulla tastiera!
Elaborazione FreshPlaza su fonte blog.euromonitor.com e quotidiano.net