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Xylella: deroga per attivazione fondo solidarieta' nazionale per la prima volta su emergenza fitosanitaria

Per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia viene stabilita la deroga per l'attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità. Allo stesso tempo vengono destinati i primi 11 milioni di euro per gli interventi compensativi a favore dei produttori che hanno subito danni.

E' la prima volta che questa norma si applica a emergenze fitosanitarie provocate da infezioni degli organismi nocivi, prevista solo per eventi atmosferici. La procedura prevede che la Regione interessata possa fare richiesta di stato di calamità entro 60 giorni a partire dall'adozione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee.

Il decreto legge approvato dispone la costituzione di un fondo per sostenere la realizzazione del piano di interventi nel settore olivicolo-oleario con una dotazione iniziale pari a 4 milioni di euro per l'anno 2015 e a 8 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017.

La soddisfazione di Coldiretti Puglia

"Un grande gesto di responsabilità di cui ringraziamo il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, che ha presentato, facendolo approvare, un Decreto che inserisce le fitopatie tra le calamità naturali, a sostanziale modifica della Legge 102. Ciò consentirà l'avvio dell'iter per la declaratoria di stato di calamità naturale causata dalla Xylella fastidiosa. E' la prima buona notizia su una vicenda disastrosa sul piano umano, ambientale ed economico". E' il primo commento del Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.

"La dichiarazione di stato di calamità naturale – spiega Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia - innescherà urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per cinque anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini".

Passaggio utile e obbligato per Coldiretti sarà quello di rimpinguare il Fondo di solidarietà nazionale, strumento operativo della declaratoria, che risulta al momento incapiente, e che dovrà essere dotato di una dotazione finanziaria destinata esclusivamente alla emergenza Xylella fastidiosa.

La posizione di Agrinsieme
sulle misure UE
Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agricole, commenta le misure deliberate dal Comitato UE per la salute delle piante con 27 voti a favore e uno solo contrario, quello dell'Italia (cfr. FreshPlaza del 29/04/2015).

Pur riconoscendo i miglioramenti del provvedimento comunitario rispetto alle prime bozze, che salvaguardano, maggiormente ma non completamente, gli oliveti della provincia di Lecce, la decisione assunta dalla Commissione UE per fronteggiare l'emergenza Xylella introduce misure molto drastiche per le quali non è difficile prevedere pesanti ricadute economiche a danno dei produttori e delle cooperative olivicole che operano nei territori interessati, insieme a perdite commerciali consistenti che metteranno in ginocchio il settore vivaistico regionale e non solo.

Quanto disposto in particolare per le zone a Nord di Lecce, dove è prevista la rimozione e la distruzione delle piante infette e, a seguito di apposite analisi, di tutte le piante possibili vettori della malattia all'interno di un raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute, rischia – sottolinea Agrinsieme - di creare conseguenze irrimediabili sia per l'olivicoltura sia per altre produzioni arboree altrettanto strategiche per l'economia pugliese. Se a ciò aggiungiamo il divieto di esportazione di materiale vegetale originario delle aree delimitate che tocca quasi 200 specie vegetali, il contesto potrebbe drammaticamente peggiorare ed allargarsi, anche per via di inutili allarmismi, ad altre produzioni del comparto vivaistico con danni commerciali e d'immagine per il sistema Italia.

Ci sono evidenze scientifiche – ricorda Agrinsieme - che dimostrano che le piante di viti o agrumi, ad esempio, non possono essere realmente infettate dal ceppo della Xylella pugliese (subspecie pauca, ceppo CoDiRO) che attacca solo l'ulivo e non è stata ad oggi mai riscontrata su agrumi e vite, come confermato dall'EFSA. Questo timore, strumentalizzato dalla Francia, è alla base della decisione della UE di optare per una linea dura.

Inoltre, rileva ancora Agrinsieme, i blocchi commerciali operati prima dall'Algeria, poi dalla Francia, dal Marocco (e altri paesi sono in procinto di farlo) stanno causando speculazioni e concorrenza sleale. Il settore tutto è in forte allarme perché teme gravi perdite oltre a un pesante danno di immagine per i prodotti vivaistici italiani.
Data di pubblicazione: