Woofing: lavorare nei campi da volontario con vitto e alloggio assicurato
Potremmo definirlo un modo alternativo di viaggiare, una agri-vacanza. In pratica si tratta di girare il mondo, imparare tanti mestieri agricoli e scambiare esperienze.
(Foto: www.wwoof.it)
Il Woofing nasce nel 1971 e, in cambio di 4-6 ore medie di lavoro giornaliere, si ottiene vitto e alloggio. Questo permette di avere tempo libero per rilassarsi ed esplorare i dintorni. Trattandosi di volontariato, il lavoro non è retribuito.
Generalmente non sono richieste competenze specifiche o una pratica nei lavori agricoli al momento dell'arrivo in azienda e quindi l'esperienza è un'occasione per apprendere come coltivare la terra, curare piante o fiori e realizzare prodotti naturali. Fondamentale è la voglia di imparare, di collaborare alle attività, la capacità e la curiosità di adattarsi allo stile di vita agricolo.
Essendo diffuso a livello internazionale, il woofing rappresenta anche una possibilità di entrare in contatto con altre culture.
(Foto: www.wwoof.it)
L'organizzazione WWOOF Italia, ad esempio, fornisce a viaggiatori (WWOOFers) e aziende (Host) una tessera associativa in modo da rendere possibile la presenza di lavoro volontario nelle fattorie e offre ai viaggiatori la copertura assicurativa per gli infortuni e la responsabilità civile.
La lista italiana WWOOF include aziende agricole di piccole e medie dimensioni, biologiche e biodinamiche: alcuni soci vivono delle loro coltivazioni e vendono i loro prodotti, mentre altri vogliono solamente essere autosufficienti, o semplicemente coltivare i propri ortaggi biologici.
(Foto: www.wwoof.it)
In Italia le strutture ospitanti sono circa 700 e ce n'è per tutti i gusti. Tramite l'organizzazione WWOOF, nel nostro Paese hanno fatto Woofing 5.500 persone, per la maggior parte giovani (tra cui 2.200 italiani, 1.000 americani e 300 inglesi).