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A cura di Claudio Scalise, SG Marketing

Valorizzare il carciofo: una missione possibile

Il carciofo rappresenta uno dei prodotti più tipici della cultura gastronomica italiana. Si è sviluppato storicamente nel bacino mediterraneo e ha trovato un areale di produzione e consumo di particolare rilevanza nel nostro Paese.



L'Italia è il primo produttore mondiale con 457mila tonnellate circa, seguito da Egitto, Spagna e Perù. La produzione è concentrata in Sicilia, Puglia e Sardegna, seguite da Lazio e Campania.



Il consumo attuale
L'Italia è anche il primo mercato mondiale, avendo negli ultimi anni superato la Francia per le importazioni. Oggi il nostro Paese acquista dall'Egitto oltre il 51% dei carciofi totali importati e circa il 23% dalla Spagna. A livello di acquisti delle famiglie italiane, l'ortaggio fresco copre il 3,6% del totale in valore (Gfk, 2014). Dunque rappresenta un prodotto di punta delle nostra orticoltura.

Il consumo è concentrato soprattutto al Sud. Il target di riferimento del prodotto - fresco e surgelato - è costituito da consumatori over 55, mentre le fasce più giovani della popolazione risultano essere bassi consumatori per scarsa conoscenza dell'ortaggio. Al Nord prevale il consumo di carciofo trasformato, specie salse e creme utilizzate come condimento per primi piatti.

Il consumo in Italia


Tale profilo del consumatore mette in evidenza uno dei principali punti critici della coltura: la mancanza di conoscenza del prodotto, delle sue valenze e delle modalità di utilizzo in cucina da parte della grande maggioranza della popolazione. Il dato è avvalorato dal tasso di penetrazione nelle famiglie italiane, che - sempre secondo Gfk - risulta del 10,1%. Per cui l'ortaggio non viene acquistato dalla quasi totalità delle famiglie acquirenti (90%).

Una spiegazione a questo comportamento sta nel fatto che il carciofo fresco proposto tal quale è un prodotto difficile da utilizzare. La mondatura della pianta e dello stesso capolino richiede infatti una certa dose di abilità, oltre a un certo tempo. Eppure se guardassimo ai plus, il carciofo possiede una serie di valori decisamente importanti e in linea con le esigenze più attuali del consumo:
  1. salutismo - forte capacità antiossidante
  2. ridotto contenuto calorico - solo 18 KCal x 100 grammi di prodotto edibile
  3. gusto deciso e originale - è uno degli ortaggi maggiormente gustosi
  4. forma distintiva - unica, tondeggiante a foglia separate
  5. versatilità d'uso - in insalata, primi, secondi, contorni, snack utilizzando le singole foglie.
Una chiave strategica di valorizzazione del prodotto sta dunque nell'innalzamento del livello di servizio. Per valorizzare il carciofo fresco si dovrebbe pertanto far leva sui plus indicati e sul superamento dei minus del prodotto.

In altri termini, i punti focali sarebbero i seguenti:
  • promuovere la conoscenza sulle valenze salutistiche e organolettiche del carciofo nella comunicazione di prodotto. In particolare andrebbero verificate e certificate le valenze antiossidative, in modo da poterle comunicare in modo credibile. Andrebbe enfatizzato il gusto distintivo del prodotto e la sua versatilità. Attraverso ricettari visual educativi e degustazioni in store del prodotto finito
  • esaltare il rapporto con la storia e il territorio italiano presentando il carciofo come un'eccellenza del nostro Paese e della dieta mediterranea
  • comunicare le modalità di manipolazione e uso in cucina del prodotto, attraverso visual educativi


  • innalzare il livello di servizio creando una nuova personalità di prodotto in linea con le esigenze del consumatore moderno: carciofi freschi (pronti da cucinare/porzionati, da 2 e 4 pezzi); IV gamma (pronti da scaldare + condimenti).


Si potrebbe insomma ampliare il mercato e dare maggiore valore al carciofo, investendo per promuovere il prodotto: in fasce di consumatori non abituate al suo consumo; sui mercati esteri, esportando la cultura e il gusto dell'ortaggio; semplificando le modalità di acquisto e consumo del prodotto fresco. Un obiettivo impegnativo ma non impossibile e, soprattutto, di grande prospettiva per le imprese del settore.
Data di pubblicazione: