L'Italia è il primo produttore mondiale con 457mila tonnellate circa, seguito da Egitto, Spagna e Perù. La produzione è concentrata in Sicilia, Puglia e Sardegna, seguite da Lazio e Campania.
Il consumo attuale
L'Italia è anche il primo mercato mondiale, avendo negli ultimi anni superato la Francia per le importazioni. Oggi il nostro Paese acquista dall'Egitto oltre il 51% dei carciofi totali importati e circa il 23% dalla Spagna. A livello di acquisti delle famiglie italiane, l'ortaggio fresco copre il 3,6% del totale in valore (Gfk, 2014). Dunque rappresenta un prodotto di punta delle nostra orticoltura.
Il consumo è concentrato soprattutto al Sud. Il target di riferimento del prodotto - fresco e surgelato - è costituito da consumatori over 55, mentre le fasce più giovani della popolazione risultano essere bassi consumatori per scarsa conoscenza dell'ortaggio. Al Nord prevale il consumo di carciofo trasformato, specie salse e creme utilizzate come condimento per primi piatti.
Il consumo in Italia
Tale profilo del consumatore mette in evidenza uno dei principali punti critici della coltura: la mancanza di conoscenza del prodotto, delle sue valenze e delle modalità di utilizzo in cucina da parte della grande maggioranza della popolazione. Il dato è avvalorato dal tasso di penetrazione nelle famiglie italiane, che - sempre secondo Gfk - risulta del 10,1%. Per cui l'ortaggio non viene acquistato dalla quasi totalità delle famiglie acquirenti (90%).
Una spiegazione a questo comportamento sta nel fatto che il carciofo fresco proposto tal quale è un prodotto difficile da utilizzare. La mondatura della pianta e dello stesso capolino richiede infatti una certa dose di abilità, oltre a un certo tempo. Eppure se guardassimo ai plus, il carciofo possiede una serie di valori decisamente importanti e in linea con le esigenze più attuali del consumo:
- salutismo - forte capacità antiossidante
- ridotto contenuto calorico - solo 18 KCal x 100 grammi di prodotto edibile
- gusto deciso e originale - è uno degli ortaggi maggiormente gustosi
- forma distintiva - unica, tondeggiante a foglia separate
- versatilità d'uso - in insalata, primi, secondi, contorni, snack utilizzando le singole foglie.
In altri termini, i punti focali sarebbero i seguenti:
- promuovere la conoscenza sulle valenze salutistiche e organolettiche del carciofo nella comunicazione di prodotto. In particolare andrebbero verificate e certificate le valenze antiossidative, in modo da poterle comunicare in modo credibile. Andrebbe enfatizzato il gusto distintivo del prodotto e la sua versatilità. Attraverso ricettari visual educativi e degustazioni in store del prodotto finito
- esaltare il rapporto con la storia e il territorio italiano presentando il carciofo come un'eccellenza del nostro Paese e della dieta mediterranea
- comunicare le modalità di manipolazione e uso in cucina del prodotto, attraverso visual educativi
- innalzare il livello di servizio creando una nuova personalità di prodotto in linea con le esigenze del consumatore moderno: carciofi freschi (pronti da cucinare/porzionati, da 2 e 4 pezzi); IV gamma (pronti da scaldare + condimenti).