Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Tessuti da scarti delle arance: l'Onu premia il progetto italiano Orange Fiber

L'innovazione e la progettualità all'avanguardia non mancano al nostro made in Italy. Non a caso il primo e il secondo classificato del premio delle Nazioni Unite "Unece Ideas for Change Award", sono due progetti italiani. A vincere infatti - classificandosi davanti alla serra toscana Jellyfish Barge (cfr. FreshPlaza del 16/04/2015) - è stato Orange Fiber delle due ricercatrici italiane Adriana Santonocito ed Enrica Arena, in collaborazione con il Politecnico di Milano.



Le due giovani hanno trovato il modo di ricavare fibre tessili dalle arance. O meglio, dalle bucce, cioè dalle fibre, attraverso un processo di trasformazione, brevettato dal Policlinico, che ottiene la cellulosa, il filato e infine il tessuto vero e proprio.

"La moda ha sempre bisogno di materiali alternativi, e noi siamo partite dalla denuncia degli aranceti dove i frutti finiscono per marcire e vengono distrutti. Così abbiamo pensato di trasformare lo spreco in una risorsa" raccontano le due ricercatrici.



E i numeri sono dalla loro parte. Durante la trasformazione industriale per produrre i succhi, per esempio il 60% delle arance viene gettato nella spazzatura (spesso nelle discariche) per un totale di 700mila tonnellate.

Adesso, finalmente, da quelle bucce sarà possibile realizzare vestiti con un tessuto perfino "vitaminico", che a contatto con il corpo rilascia vitamine A, E e C.
Data di pubblicazione: