Uva da tavola: in Cile 900 ettari danneggiati dalle piogge e perdite per 50 milioni di dollari
"Nella maggior parte dei casi - ha detto Crespo - il fango ha distrutto terreni, infrastrutture, macchinari agricoli e sistemi di irrigazione. La gravità della situazione è tale che, se gli ettari non raggiunti dalle inondazioni non saranno irrigati urgentemente, le perdite potrebbero raggiungere il 100%". Crespo si è recato nelle zone colpite insieme al presidente dell'Associazione dei produttori ed esportatori agricoli della Valle di Copiapó (APECO), Lina Arrieta, e il presidente di Federfruta e direttore di SNA, Juan Carolus Brown.
Il presidente di SNA ha anche sollecitato le autorità per accelerare la distribuzione di aiuti ai coltivatori, dando priorità ai sistemi di irrigazione e di prelevamento delle acque sotterranee.
"Dobbiamo ricostruire canali, snodi e tubi, riparare i sistemi di irrigazione, pulire i pozzi e apportare urgenti cambiamenti per salvare le piantagioni che non sono state interessate dalle inondazioni - ha aggiunto Crespo - Temiamo che le risorse necessarie non possano raggiungere i produttori in tempo a causa delle difficoltà burocratiche".
Secondo Asoex, a livello nazionale le piogge potrebbero aver causato la perdita di circa 6,5 milioni di cartoni di uva e questo metterebbe a rischio 18-20.000 posti di lavoro in questa stagione.
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