Limoni: stagione italiana in ritardo, ma il rischio accavallamento con l'oltreoceano non preoccupa
Il prodotto italiano si divide in due tipologie: l'affogliato di provenienza campana, dalla Costiera Amalfitana e dal salernitano, venduto in media a 1,50 euro al chilo, con punte di 1,80 per la categoria extra. La seconda tipologia, il limone più classico, trattato e proveniente dalla Sicilia spunta prezzi (per gli extra) che oscillano tra i 90 centesimi di euro al chilo e l'euro; sulla stessa forbice di prezzo anche il Verna spagnolo extra, che pure si trova sul mercato.
Tutti gli altri tagli di limoni, standard (quello che va per la maggiore), seconda categoria ed extra piccoli, spuntano dai 60 ai 70 centesimi di euro al chilo, indifferentemente che si parli di prodotto italiano o spagnolo.
Sia il prodotto nostrano che quello spagnolo sono di buona qualità; quello importato solo leggermente migliore.
"Tra metà e fine aprile - riprende Saturnini - finiranno il prodotto italiano e quello spagnolo, in leggero ritardo causa maltempo rispetto all'anno scorso. Poi toccherà ai limoni d'oltreoceano, dal Sudafrica e dal Sud America, specialmente dall'Argentina e, in misura minore, dall'Uruguay, ma ad oggi non ci sono ancora notizie certe e non si sa ancora quando arriveranno le prime importazioni di limoni dall'emisfero Sud".
Considerato il ritardo delle produzioni nostrane c'è la possibilità che queste si sovrappongano con quelle d'oltreoceano; eventualità che però non preoccupa. "Non temiamo crolli o cali di prezzo - conclude il grossista - perché da tempo non ci sono più le enormi importazioni che c'erano sei anni fa, quando si pagava con un mese d'anticipo. Anche se ci sarà un accavallamento delle zone d'origine, facilmente accadrà che si creeranno due prezzi diversi, uno più alto per i prodotti d'oltreoceano, e un secondo per gli ultimi limoni nostrani, senza grosse flessioni; in fin dei conti stiamo anche andando verso la stagione dove i consumi di limoni sono maggiori".