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Fine di stagione in sordina per la commercializzazione del finocchio

Fine della stagione di commercializzazione senza infamia e senza lode per il finocchio. Sul mercato all'ingrosso di Bologna si segnalano infatti movimentazioni molto blande, come sono state fiacche per tutto il corso della stagione a causa dell'inverno particolarmente mite che ha scoraggiato i consumi di questa referenza.

Al momento sono sulla piazza bolognese le produzioni tardive provenienti dalla Puglia e dalla Calabria, con queste ultime particolarmente apprezzate per la qualità. I prezzi – segnalano i grossisti – viaggiano tra i 70 e gli 80 centesimi di euro al chilo per i finocchi di minore qualità, dalla forma più allungata, mentre per la tipologia più tonda e pulita si spuntano prezzi tra l'euro e 1,10 euro al chilo; quotazioni ritenute abbastanza in linea con la media del periodo delle stagioni precedenti.




La ragione di una differenza di prezzo così marcata (circa il 30%) tra le tipologie di finocchio allungato, meno quotato, e quello tondo, più quotato, sta nel fatto che quest'ultimo è presente in quantità minore rispetto all'altro, a causa del caldo degli ultimi giorni nelle zone di produzione. L'aumento delle temperature ha infatti accelerato la maturazione dei finocchi facendo pendere l'ago della bilancia verso un allungamento dell'ortaggio piuttosto che verso la forma tonda.

Il finale di stagione rispecchia l'andamento complessivo della campagna, con prezzi costanti. Sul finire della 16ma settimana il mercato ha registrato un exploit, con prezzi che si sono impennati. "Credevamo sarebbe durato, invece è stato solo un fuoco di paglia", spiega un grossista, e infatti nel giro di un paio di giorni i prezzi si sono subito calmierati, tornando nella media. L'impennata è stata determinata da un vuoto di prodotto tra la fine della commercializzazione delle varietà invernali di finocchio e i trapianti di quelle più tardive, entrate in produzione con qualche giorno di ritardo.