La mosca mediterranea della frutta minaccia i produttori dominicani
La situazione potrebbe decisamente compromettere il settore agricolo dominicano, visto che tre quarti della produzione sono inviati negli USA. Gli alimenti che non possono essere esportati negli USA sono: limoni, arance, pompelmi, mandarini, mango, mele, carambola (frutto stella), ciliegie, caffè, angurie, meloni, banane, pomodori, melanzane, peperoni e peperoncini, cetrioli, avocado, papaia e altri frutti esotici.
Come riportato dalle autorità locali, le analisi tecniche mostrano che l'insetto non si è diffuso in altre zone. Nel tentativo di ridurre l'impatto negativo della notizia, il governo ha indetto un incontro per chiarire le azioni commerciali e sanitarie necessarie affinché l'embargo sia sospeso il prima possibile.
Il ministro dell'Agricoltura, Ángel Estévez, spiega le azioni da intraprendere contro la Mosca mediterranea della frutta. Estévez era accompagnato da Jean Alain Rodríguez di CEI-R, Arturo Villanueva di Asonahores, Osmar Benítez di JAD, Héctor Olivier di La Cadena e José Miguel González del gruppo CCN.
All'incontro, il ministro dominicano dell'Agricoltura Ángel Estévez ha annunciato di aver contattato funzionari e imprenditori di varie nazioni, comprese Russia e Canada, interessate all'acquisto di frutta e verdura prodotte nella Repubblica Dominicana.
Per contribuire a migliorare la situazione, gli hotel dominicani continueranno a consumare i prodotti agricoli locali, come dichiarato dal vicepresidente dell'Associazione per il Turismo della Repubblica Dominicana (Asonahores), Arturo Villanueva. Così, una buona parte dei prodotti proibiti negli USA potrà essere assorbita dal settore turistico (attualmente in alta stagione) che ogni anno acquista prodotti agricoli per oltre 500 milioni di dollari.
Anche i rappresentanti delle principali catene di supermercati hanno confermato il loro impegno a favore dei produttori locali e si sono offerti di promuoverne i prodotti.
Estévez ha indicato che i consulenti tecnici degli USA questa settimana visiteranno diverse aree agricole per un primo report di monitoraggio. Anche se il governo è ottimista e si augura che il rapporto risulti positivo, restano timori riguardo la perdita di spazi sul mercato statunitense.
"Fino a quando il problema non si risolverà, i nostri clienti americani dovranno cercare prodotti di altre origini e questo ci preoccupa molto - ha detto il ministro per l'Industria e il commercio, José del Castillo Saviñón - Appena sospeso il divieto, dovremo lanciare azioni promozionali per riconquistare il mercato degli Stati Uniti".
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