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Mosca minaccia bando dell'import di frutta dalla Serbia

Rosselkhoznadzor, l'ente federale che controlla la qualità dei prodotti agricoli in Russia, ha puntato il dito contro la Serbia sospettata di ri-esportare le mele polacche aggirando il bando di Mosca e ha minacciato di estendere anche al Paese balcanico il divieto sull'import di frutta e verdura già in vigore per i membri UE. Lo riportano le agenzie russe.

Da questa estate, in risposta alle misure restrittive nei suoi confronti per via della crisi ucraina, Mosca ha vietato l'ingresso ad alcuni prodotti agroalimentari, tra cui frutta e verdura, provenienti dai Paesi UE e da quelli che hanno varato sanzioni. Da agosto a oggi, le autorità russe hanno notato un aumento dei volumi di mele esportate dalla Serbia.

"Molto probabilmente le mele sono polacche" ha detto Yulia Trofimova, portavoce di Rosselkhoznadzor, secondo la quale il divieto contro Belgrado potrebbe essere imposto entro 10 giorni, se la Serbia non fornirà spiegazioni, e potrebbe colpire "non solo la frutta, ma tutti gli ortaggi".

Serbia e Russia sono per tradizione alleate e hanno firmato un accordo di libero scambio nel 2000. La Serbia ha intenzione di aderire all'UE, ma ha rifiutato di sostenere le sanzioni contro Mosca. "In base ai dati del ministero del Commercio - ha dichiarato Stevan Nikcevic, un rappresentante del dicastero stesso alla Rts tv - non abbiamo informazioni che possano indicare un abuso in termini di re-export di merci verso la Russia".

Le autorità serbe, dal canto loro, hanno assicurato pronte verifiche. Il ministro del Commercio serbo, Rasim Ljajic, ha dichiarato: "Non possiamo permettere a due o tre esportatori di mettere a rischio l'accordo di libero scambio con la Russia".
Data di pubblicazione: