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Confeuro: estirpare la mafia per liberare il mondo agricolo

"Come sostenuto da Giancarlo Caselli, il presidente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è necessario considerare il riscontrato interesse delle attività criminose per il primario, e di conseguenze l'opportunità di intervenire con urgenza per garantire il presidio della legalità".

"Le agro-mafie hanno gestito nel 2014 15,4 miliardi di euro, una cifra spaventosa che incide pesantemente sul reddito agricolo, sui consumatori e sui cittadini. E dati come questi – continua Tiso – devono rilanciare immediatamente la predisposizione di un piano nazionale che si contrapponga a fenomeni come le falsificazioni alimentari e il caporalato".

"L'esigenza di debellare le attività criminose dal primario – conclude Tiso – non deriva solo dalla necessità di portare l'economia italiana fuori dalla crisi, ma anche di imporre una nuova morale nel mondo agricolo".
Data di pubblicazione: