Per quanto riguarda l'attuale campagna patate, Raffaele testimonia: "Abbiamo quasi completato le scorte aziendali, ma molti produttori sono ancora in possesso di merce in magazzino, che sarà difficile da smaltire, vista la lentezza che ha connotato tutta la stagione commerciale".
Per le prossime semine, dunque, previste per aprile (il Fucino è area di produzione tardiva delle patate), è difficile fare stime ad oggi: "In generale, direi che la tendenza sarà comunque quella di seminare minori superfici, cosa che avverrà anche nel Sud Italia. Non che minori produzioni qui da noi abbiano chissà che effetto sul mercato; soltanto se al Nord Europa seminassero meno, allora avremmo conseguenze tangibili sul commercio delle patate!"
L'aziendaTorti opera nel settore patate e cipolle sin dal 1975, quando venne fondata da Giuseppe Torti. Oggi, l'impresa vanta magazzini all'avanguardia, dotati di linee automatiche di selezione e confezionamento e commercializza tutto l'anno. L'azienda opera in tutte le zone di produzione italiane ma principalmente nel comprensorio del Fucino. Nonostante la crisi attuale, presenta numeri in crescita, con un'areale complessivo di 400 ettari e volumi nell'ordine di 25.000 tonnellate di patate.
I titolari dell'azienda, Giuseppe e suo figlio Raffaele Torti.
Raffaele prosegue: "Dal febbraio 2014, la Patata del Fucino è in attesa del riconoscimento ufficiale comunitario alla sua richiesta di attribuzione del marchio IGP-Indicazione Geografica Protetta, ma i tempi risultano biblici e certamente non confidiamo che la situazione si sblocchi presto"
"Il clima generale, nel commercio pataticolo, è di stasi e si avverte un generale malessere - conclude l'imprenditore - Noi possiamo solo aspettare e confidare che la campagna 2015 possa risultare migliore. Del resto, se ci fosse una corretta programmazione, l'intera produzione di patate del Fucino basterebbe a coprire solo 6 mesi di vendite!"
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