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Cambiamento climatico: previsti effetti devastanti in Europa

Il settore agricolo è, per l'Europa, una risorsa preziosa sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda l'impatto sociale.

Questo comparto coinvolge e dà lavoro a circa 12 milioni di agricoltori, otre a generare altri 4 milioni di posti legati all'agroalimentare come indotto. La priorità del comparto agricolo è quella di offrire cibo sano e nutriente quotidianamente a circa 500 milioni di cittadini europei.

Riuscire a centrare un simile obiettivo è, per gli agricoltori, una vera e propria missione. La crisi economica da una parte e il cambiamento climatico dall'altra, rendono infatti davvero difficile riuscire a garantire prodotti di qualità e sempre eccellenti allo stesso tempo.

Il cambiamento climatico avrà degli effetti devastanti per il settore ortofrutticolo che potranno essere visibili in modo evidente già nei prossimi anni. In modo particolare sarà l'acqua a risentirne di più. Per esempio, l'aumento della temperature potrà influenzare negativamente la qualità e i rendimenti delle colture. Le ripercussioni in termini economici potrebbero essere devastanti: i prezzi dei prodotti potrebbero cambiare notevolmente e quindi anche i redditi degli addetti ai lavori.



Anche l'andamento delle precipitazioni potrebbe registrare dei cambiamenti significativi: ad esempio si potrebbe verificare la riduzione delle piogge durante la stagione invernale, che potrebbero invece aumentare durante quella estiva. Tutto ciò provocherebbe uno stress idrico compromettente per molte tipologie di colture. Si potrebbe anche andare incontro a una riduzione della presenza di acqua nel sottosuolo, causata da una diminuzione generalizzata delle precipitazioni.

Alla scarsa piovosità potrebbe poi aggiungersi anche l'aumento dei livelli di concentrazione di anidride carbonica nell'aria.

Attualmente, grazie al clima favorevole, alla presenza di terreni fertili e alle competenze tecniche degli agricoltori, l'Europa può essere considerata tra i più importanti produttori agricoli mondiali. Il volume, la diversità e la qualità dei prodotti rendono inoltre l'Unione Europea la principale esportatrice al mondo. Il flusso delle importazioni e, in particolare, delle esportazioni è importante e, per rendersene conto è sufficiente dare uno sguardo al grafico riportato qui di seguito.



In base a un dettagliato studio pubblicato dalla Commissione Europea (The UE explained: agricolture) nel novembre 2014, tutto ciò potrebbe andare perduto. Lo studio prevede infatti che, nei prossimi anni, le "caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del suolo" subiranno dei cambiamenti. Tutto ciò andrà inevitabilmente a influenzare la struttura, la qualità e la fertilità del terreno.

Tra i problemi più evidenti che la Commissione Europea prevede per i prossimi anni, vi sono inoltre sicuramente quelli legati all'erosione del suolo e alla perdita della biodiversità. Già in Europa meridionale sono presenti i primi segnali di un simile mutamento.

L'agricoltura europea non ha dunque scelta: è obbligata ad adeguarsi alle diverse e sempre più pressanti sfide imposte dal cambiamento climatico. E queste sfide riguarderanno sicuramente il modo con cui gli agricoltori produrranno il cibo.

Le misure volte a incrementare il comparto ecologico introdotte dalla recente riforma varata dalla Politica Agricola Comune dell'Unione Europea (PAC) contribuiranno senza ombra di dubbio a questo processo di adattamento. Ci si chiede, però, se da sole riusciranno a fornire gli strumenti necessari per fronteggiare il cambiamento climatico oppure se si avrà bisogno di ulteriori aiuti e sforzi da parte dell'Europa.

Rielaborazione su fonte: www.forumforagricolture.com