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Castanicoltura: in via di definizione l'accesso alle misure della PAC

E' perfettamente in linea con le proposte della Coldiretti Calabria sia sugli investimenti del PSR 204-2020 che per i premi PAC, l'esito della riunione che si è svolta al ministero delle Politiche Agricole sulle problematiche della castanicoltura, che ha affrontato due tematiche: il castagneto da frutto e la sua ammissibilità ai contributi previsti dal primo pilastro della PAC e le misure dei PSR 2014-2020 a favore del castagno. Nel PSR della Calabria, la possibilità di investimento è prevista nelle misure agro ambientali in particolare la misura 10. Nella nuova programmazione, per la predisposizione delle domande, dovrebbero essere previsti due distinti codici: uno per il "castagneto da frutto" ed uno per il "castagneto da bosco".

"Per i castanicoltori calabresi – sostiene Pietro Molinaro – si tratta di una buona notizia poiché la Calabria è tra le principali regioni italiane per superficie investita in castagneto da frutto e quantità prodotta con un indotto in continua espansione e il castagno svolge tra l'altro un ruolo strategico nella protezione del suolo dai dissesti idrogeologici, occupando le pendici più acclivi e le parti più antropizzate del territorio montano oltre a considerare l'alto valore naturalistico che i castagneti esprimono".

Relativamente alle aziende e alla superficie investita a castagneto da frutto, in Calabria risultano attive circa 5.000 aziende per una superficie di circa 9.000 ettari. Si tratta del 16% delle aziende e della superficie a castagneto da frutto investita in Italia che colloca la Calabria tra le regioni più importanti per il settore, dopo Campania e Toscana.

Se si guarda alle aziende che hanno solo castagneto da frutto nel loro ordinamento colturale, le aziende specializzate calabresi secondo i dati dell'ultimo Censimento, sono 750 e coprono intorno ai 2.000 ettari di superficie. Si tratta dell'11% delle aziende e del 10,5% della superficie specializzata italiana. In questa classifica la Calabria è dietro Campania, Piemonte e Toscana.

Nel periodo 2004-2007 ha prodotto in media circa 95.000 quintali di castagne da frutto, pari al 20% della produzione delle principali zone castanicole. Il suo peso sul valore della produzione nazionale è pari al 10%, segno segno che c'è ancora molto spazio per la valorizzazione commerciale della castagne calabresi.

"Queste nuove possibilità possono ridare nuova linfa e slancio alla nostra castanicoltura – commenta Molinaro – che in questi anni tra l'altro è stata messa a dura prova con l'estensione delle infestazioni del cinipide, migliorando gli impianti suscettibili di recupero produttivo ed economico, ricostituendo ex novo i popolamenti, per ottenere un prodotto competitivo, per qualità e quantità, sui mercati, Tutelare la tipicità della produzione. La castanicoltura calabrese ha una forte caratterizzazione territoriale ed è presente in tutte le province della regione. Il patrimonio varietale della Calabria è costituto quasi totalmente da cultivar quali Reggiola, Inserta e Curcia che costituiscono oltre il 70% della produzione regionale sono presenti circa 50 varietà locali calabresi Molto spesso, in Calabria nella filiera le diverse fasi vengono svolte attraverso l'integrazione dei processi sotto un unico controllo imprenditoriale". 
Data di pubblicazione: