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"Apofruit: "Nei prossimi anni assisteremo a una rivoluzione nel mondo produttivo delle ciliegie"

Fare delle previsioni su come sarà la prossima stagione cerasicola è ancora prematuro, ma qualche azzardo sul futuro di questa coltivazione, specie nel vignolese, è possibile. Curzio Firenzuola, responsabile area Emilia di Apofruit né è certo: "nel giro di due/tre anni assisteremo a una piccola rivoluzione nel mondo della produzione delle ciliegie", dichiara a FreshPlaza.

"Il sistema – spiega - sta evolvendo. Prima c'erano impianti tradizionali, con piante alte, dalla chioma larga, la densità era bassa e c'era così una grossa dispersione di manodopera, la produzione non era costante, con alti e bassi. Oggi invece c'è molta più innovazione, con impianti semifitti, piante basse, dove si usa la fertirrigazione e si raccoglie da terra, con grossi risparmi in termini di manodopera; così si ottiene un prodotto qualitativamente più costante e questo porta, sul mercato, ad avere un risultato migliore".

"Inoltre, tali impianti sono predisposti per la copertura antipioggia; proprio la pioggia ha causato negli ultimi anni danni elevatissimi in fase di raccolta. Come Apofruit cerchiamo di incentivare la copertura dei ceraseti per contenere i rischi da cracking e da Drosophila suzukii, con reti antipioggia o antinsetto, che possano garantire reddito alle aziende agricole e produzione alla cooperativa".


Lo stabilimento vignolese di Apofruit.

Ultima ma non meno importante c'è l'innovazione varietale, "che incentiviamo – continua il responsabile di Apofruit, cooperativa sponsor del Convegno Nazionale del Ciliegio 2.0 (cfr. FreshPlaza del 26/02/2015) tenutosi la scorsa settimana a Vignola (MO) – e che ha giocato una parte importantissima in questa evoluzione. Siamo passati dalle varietà tradizionali vignolesi, a selezioni di queste varietà incrociate con ottime cultivar canadesi, vedi la serie Sweet dell'Università di Bologna, che ci consentiranno di ottenere produzioni di elevata qualità, in termini di dolcezza e profilo gustativo" Per fare un confronto con il passato, spiega Firenzuola, "prima parlavamo di calibri 24+, ora di 26+ e mediamente, oggi, la differenza di prezzo tra un 22+ e un 24+ è di un euro al chilo", non poco.


Il vassoio termosaldato da 500 gr, uno dei formati delle ciliegie Solarelli, marchio Apofruit.

Lo stabilimento Apofruit gestito da Firenzuola si trova a Vignola (MO), una scelta non casuale perché, spiega, "qui oggi per clima, nebbia, umidità, ci sono le condizioni ideali per ottenere davvero un prodotto di qualità, diverso da quello prodotto altrove: è un territorio vocato".

"Di tutti gli stabilimenti Apofruit, questo non è l'unico dove si conferiscono ciliegie, ma è l'unico dove abbiamo prodotto lavorato anche in campagna, dalle aziende medio piccole che possono disporre di manodopera specializzata. Si tratta di un lavoro delicato, il cui obiettivo è l'alta qualità: non dobbiamo dimenticare che noi commercializziamo le eccellenze del territorio".

Ed è da Vignola che proviene la maggior parte delle ciliegie di Apofruit. "E' una coltura in forte evoluzione – spiega - e Apofruit cerca di dare risposta al territorio con la massima disponibilità per le aziende associate, che vanno da quelle famigliari (il 50% del totale che conferisce a Vignola) a quelle di grandi dimensioni, offrendo la possibilità di conferire prodotto in natura, lavorato e confezionato e valorizzando il prodotto 'Vignola' con nuove confezioni e nuovi brand, tra cui il marchio di qualità di Apofruit, Solarelli, e ovviamente l'IGP-Indicazione Geografica Protetta del quale seguiamo l'iter burocratico per le aziende associate, garantendo così uno standard elevato, sgravandole dalla burocrazia ed evitando errori".



Tra i formati delle ciliegie Solarelli c'è anche il cartoncino da 2 Kg

Considerando tutti e quattro gli stabilimenti della cooperativa, nel 2014 sono state conferite 1.570 tonnellate di ciliegie. Di queste, 280 venivano dalla Romagna, 24 dal Veneto, 465 dalla Puglia. Nel vignolese "i nostri 120 soci hanno coltivato circa 80 ettari di ciliegio – spiega Firenzuola - per una produzione conferita di 800 tonnellate. E' stata un'annata molto produttiva, in cui molte aziende sono riuscite a raggiungere rese elevatissime e in cui anche il meteo ha contribuito all'ottenimento di un buon risultato, eccezion fatta per l'inizio della stagione, dove le piogge hanno comportato qualche problema di spacco".


Cestino di ciliegie di Vignola IGP.

Di tutti i volumi conferiti presso lo stabilimento vignolese, quelli potenzialmente a marchio IGP erano 483 tonnellate, di cui poco più della metà, esattamente 287, sono stati effettivamente commercializzati come IGP. Si tratta di un dato in netto aumento (+74%) rispetto all'anno precedente, il primo di questa IGP, che però dimostra come questo marchio non sia ancora al suo massimo potenziale.

"Uno dei problemi della scorsa stagione – continua Firenzuola – è stato avere in contemporanea prodotto commercializzabile con il marchio IGP e prodotto non ammesso dal disciplinare e quindi non IGP. Altro problema è stato non poter garantire ai nostri clienti la continuità delle forniture dovuta al numero limitato di varietà ammesse dal disciplinare IGP. Tutto questo ha limitato molto la diffusione del marchio IGP, ma speriamo che entrino in vigore già da questa campagna 2015 le modifiche al disciplinare richieste dal Consorzio della Ciliegia, della Susina e della Frutta Tipica di Vignola e recentemente approvate dalla Commissione Europea".

Contatti:
Apofruit Italia soc. coop. agricola
Viale della Cooperazione, 400
47522 Pievesestina di Cesena (FC) - Italia
Tel.: (+39) 0547 414111
Fax: (+39) 0547 414166
Email: info@apofruit.it
Web: www.apofruit.it