Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Agricoltura: Istat, contrazione generalizzata delle superfici investite a pomodoro

Con riferimento all'annata agraria 2014-2015, le prospettive per le ortive indicano una contrazione generalizzata delle superfici investite a pomodoro (-1,9%), legumi freschi (-0,3%) e "altre ortive" (-9,9%). Le intenzioni di semina dichiarate dai coltivatori fanno registrare una diminuzione della superficie a seminativi (-1,3%).

Per quanto riguarda le piante industriali, si rilevano cali delle superfici investite a tabacco (-26,2%), colza e ravizzone (-6,5%), girasole (-0,7%) e le "altre piante industriali" (-30,2%); fa eccezione la soia, con un aumento del 13,5%. Per le leguminose da granella, si prevede un aumento delle superfici investite a fagioli e fave (+12,7%), a piselli (+5,3%) e ad "altri legumi secchi" (+4,4%).

Per le foraggere temporanee, a fronte di una riduzione delle superfici investite per il mais da foraggio (-20,1%), le intenzioni dichiarate indicano un aumento di quelle destinate alle "altre foraggere temporanee" (+3,6%). Risultano in calo anche le superfici investite nella coltivazione della patata (-3,6%) e della barbabietola da zucchero (-3,9%). E' invece previsto un aumento dell'1% delle superfici investite a colture floreali.

Contenuto l'aumento delle superfici dichiarate a riposo (+0,2%), legato principalmente alla rotazione agronomica pluriennale (61,9% delle aziende agricole) e, in misura minore, all'incertezza sull'andamento del mercato e/o alla scarsa remunerazione dell'attività (19,2% delle aziende agricole).
Data di pubblicazione: