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L'analisi della FAO e le scommesse della Fondazione Gates

La fame uccide piu' delle guerre

E' un dato di fatto: la fame uccide più dei conflitti. 
"La fame nel mondo continua a diminuire, ma sono ancora tante le persone malnutrite in modo sistematico. Parliamo di circa 805 milioni di individui" - ha detto José Graziano da Silva, direttore generale FAO, parlando a New York durante la riunione organizzata dalla Commissione delle Nazione Unite per il consolidamento della Pace nel mondo.


La crescita vertiginosa della popolazione mondiale nel corso degli anni rende necessario un intervento volto a combattere la fame nel mondo. Nel grafico, l'andamento demografico mondiale a partire dal 1960 e le stime per gli anni futuri, fino al 2050.

"La crisi alimentare non è un problema facile da risolvere - ha proseguito - I soggetti più colpiti sono sempre i più deboli: madri e bambini. Il messaggio è dunque tristemente chiaro: oggi la fame uccide molto più dei conflitti, anche includendo il terrorismo tra i conflitti. Quindi l'unico modo per raggiungere veramente la pace è quello di combattere la fame nel mondo". 

Un aiuto a questa epica battaglia arriva da Bill e Melinda Gates che, così come di consuetudine, anche quest'anno hanno preparato e diffuso una lettera contenente le grandi scommesse che la Fondazione Gates si propone di centrare nei prossimi 15 anni. 

Come ci nutriremo nei prossimi anni, in Africa e nel mondo? E' questo uno degli interrogativi principali che si sono posti i coniugi Gates. E, in tal senso, la loro scommessa è di fare in modo che, entro il 2030, l'Africa possa diventare autosufficiente.

"Uno degli ostacoli più importanti che incontra la produzione agricola africana risiede nell'assenza di infrastrutture e in particolar modo nella mancanza di acqua ed energia - ha spiegato Calestous Juma che si occupa del progetto agricolo in Africa sostenuto dalla Fondazione Gates e che ha raccolto tutta la sua esperienza nel libro The New Harvest edito nel 2011 - Le soluzioni possono essere trovate solo guardando all'aspetto finanziario ed educativo". 


La dipendenza del mondo dai combustibili fossili e la carenza idrica attesa per il 2025.

"Ci sono diverse tecnologie emergenti che potrebbero giocare un ruolo chiave nel miglioramento dell'agricoltura africana - ha proseguito Juma - I recenti progressi nella genomica offrono possibilità uniche per adattare le colture a diverse tipologie di ecosistemi. Veicoli aerei senza equipaggio (UAV) sono già stati impiegati in paesi come il Ruanda per mappare le risorse e le colture presenti e fare delle stime su cui potersi basare".

"Per quanto riguarda l'educazione - ha concluso l'esperto - si deve puntare di più sulle Università. In questo caso si deve però tener conto di un problema: gli atenei sono solitamente posizionati in centri urbani e pertanto la distanza dalle aree agricole rende difficile collegare la teoria con l'esperienza sul campo. Si dovrebbero inoltre istituire dei punti dedicati alla ricerca per la formazione degli imprenditori e degli agricoltori. Il Governo dovrebbe inoltre riuscire a mettere insieme le forze pubbliche, private e accademiche e investire capitale per avviare delle riforme agricole coraggiose".

Rielaborazione Fresh Plaza su fonti: www.belfercenter.ksg.harvard.edu; www.unmultimedia.org