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Gli interruttori di dormienza sono indispensabili per un'ottima produttivita' dell'actinidia

Il 13 gennaio 2015, si è svolto a Borgo Carso (in provincia di Latina) un incontro divulgativo, organizzato da Roberto Altobello dell'Agripontina srl, per illustrare ad agricoltori e tecnici impegnati nella produzione dell'actinidia i risultati di una prova di campo comparativa, effettuata lo scorso anno in due aziende della provincia di Latina produttrici di Hayward, sull'efficacia degli interruttori di dormienza per ottenere un uniforme germogliamento e fioritura, nonché una buona produzione di elevata qualità.

La prova di campo e l'incontro sono stati organizzati dalla ditta L. Gobbi, specializzata nella produzione di fitoregolatori, fertilizzanti e stimolanti per uso agricolo. I rilievi sperimentali di campo sono stati effettuati da Cesare Ippolito con il supporto di Roberto Altobello, mentre i risultati sono stati presentati, nel corso della riunione, da Marco Scortichini del C.R.A.-Centro di ricerca per la Frutticoltura di Roma e Caserta.



E' stato illustrato il meccanismo della dormienza negli alberi da frutto e la necessità che hanno le specie coltivate nella nostra penisola di soddisfare il "fabbisogno in freddo" ai fini di un regolare e omogeneo germogliamento e fioritura. Infatti, con il "riscaldamento globale" in molti areali di coltivazione italiani, compresa la provincia di Latina, le piante da frutto, inclusa l'actinidia e soprattutto le cultivar a pasta verde, non riescono più ad accumulare, durante il periodo invernale, le ore di freddo necessarie per iniziare una normale ripresa vegetativa.

Ciò comporta la conseguente mancata apertura delle gemme, la riduzione di produzione di polline ed una fioritura ritardata e scarsa, tutti fattori che inducono una produzione ridotta e di scarsa qualità. Il ricorso agli interruttori di dormienza consente di superare tali problemi e rappresenta, quindi, uno strumento fondamentale per assicurare una regolare produzione negli alberi da frutto.

La prova ha, infatti, messo in evidenza come, nell'azienda in cui il "fabbisogno in freddo" non era stato soddisfatto, la produzione della parcella testimone ha prodotto fino a 140 q.li in meno rispetto alle parcelle in cui era stato distribuito l'interruttore di dormienza. Una produzione notevolmente più bassa rispetto a quelle ottenute con gli interruttori di dormienza è stata, comunque, verificata anche nell'azienda in cui le ore di freddo accumulate in inverno sono state sufficienti al raggiungimento del "fabbisogno in freddo".

Tra gli interruttori di dormienza messi a confronto, il Brecaut (nuovo nome commerciale di un noto prodotto a marchio L. Gobbi, NdR) è stato quello che ha mostrato, nelle condizioni di campo in cui sono state effettuate le prove comparative, i risultati migliori e più interessanti senza mai indurre fenomeni di fitotossicità. Infatti, questo prodotto, in entrambe le aziende in cui sono state effettuate le prove, ha indotto un aumento di produzione tra il 26 e il 36% rispetto al testimone.

Inoltre, in entrambe le situazioni è stato il prodotto per cui si sono riscontrati il maggior numero di gemme germogliate e di fiori per ramo, una maggiore uniformità di germogliamento e di fioritura nonché una più alta percentuale di frutti di peso superiore ai 100 g. Tale prodotto, similmente agli altri interruttori di dormienza, ha anticipato di una settimana il germogliamento della pianta.

Infine, gli effetti di Brecaut sulle piante di actinidia coltivate in due ambienti diversi (uno con raggiungimento del "fabbisogno in freddo", l'altro con mancato raggiungimento) sono del tutto simili, in quanto i valori numerici registrati nelle due condizioni non sono variati di molto.
Data di pubblicazione: