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Il paradosso India, potenza in ascesa dove la fame e' dura da uccidere

La Fao pubblica rapporto sull'alimentazione nel mondo: cala il numero dei denutriti, ma non ovunque

La lotta alla fame e alla malnutrizione nel mondo parte certamente dalla conoscenza del fenomeno. Così la Fao ha recentemente pubblicato "Food and Nutrition in Numbers", probabilmente ad oggi il più approfondito report sul fenomeno.

Il report (consultabile qui in inglese) non si limita solo a individuare il numero di persone malnutrite, ma cerca di entrare più in profondità, indagando per esempio sulla carenza di determinati micronutrienti - la cosiddetta 'fame nascosta' - oppure ancora su disponibilità di acqua, prezzi delle derrate alimentari e così via. Soprattutto, dal confronto con gli anni '90, permette di misurare se e quali passi in avanti siano stati fatti nella lotta alla fame nel mondo. La parte conclusiva del report è infine dedicata a un'analisi di ogni singolo Paese.

La popolazione
In un rapido riassunto del report Fao partiamo da un dato, quello della popolazione mondiale, cresciuta vertiginosamente dagli anni '60 a oggi fino a quota 7 miliardi. Dal 2008 la maggior parte della popolazione mondiale vive nelle città e non più nelle aree rurali.


Malnutrizione in India.

Gli scambi commerciali
Vero è che la maggior parte degli alimenti consumati quotidianamente sono coltivati localmente, ma nell'ultimo mezzo secolo la quantità di alimenti importati è cresciuta di cinque volte, crescita che però non è stata la stessa in tutto il globo. Così se dal 2000 al 2011 la Cina è passata a importare da poco meno di 20 miliardi di dollari di derrate alimentari a poco più di 80, ci sono Paesi come l'Egitto, la Malaysia, l'Indonesia o l'India dove invece l'import è cresciuto relativamente poco.

La denutrizione
Secondo i dati Fao, nel biennio 2012-2014 nel mondo erano 850 milioni le persone denutrite, ossia quelle che quotidianamente non assumevano abbastanza calorie. Negli ultimi 10 anni il dato è calato di 100 milioni e di 209 milioni dal biennio 1990-1992. Certo si tratta di un risultato positivo, ma non per tutti è stato così e questo dovrebbe lanciare un campanello d'allarme, specie in Africa.

Nel continente africano infatti ci sono Paesi dove in 20 anni il numero di persone denutrite è addirittura aumentato. E' questo il caso di Tanzania, Kenya, Uganda, Zambia, Madagascar, Chad, Burkina Faso, Costa d'Avorio e sebbene di poco anche di Senegal, Guinea e Repubblica Centrale Africana.

Consultando il rapporto si scopre poi che, da questo punto di vista, l'India ha fatto sì dei passi in avanti, ma non tanti quanti ci si aspetterebbe da parte di una delle economie in maggiore crescita nel mondo. Nel 1990-1992 il numero di persone denutrite era poco sopra i 200 milioni, oggi (dati Fao del 2012-2014) si è poco sotto la stessa cifra.

Più grandi invece i passi in avanti di un'altra delle nuove potenze mondiali, la Cina (che con l'India condivide l'appartenenza al cosiddetto gruppo dei paesi BRIC). In circa 20 anni la Cina ha dimezzato il numero di denutriti: erano circa 300 milioni nel 1990-1992 contro i circa 150 milioni del 2012-2014; nonostante la performance, si conferma come il secondo Paese al mondo per numero di denutriti, anche per via del fatto che è il Paese più popolato al mondo.

Malnutrizione
Si tratta di un'altra faccia della stessa medaglia: la fame. Più nel dettaglio si tratta dello scarso assorbimento dei nutrienti consumati ed è pericolosa soprattutto nei neonati e nei bambini, tanto da portare a gravi invalidità per tutta la vita, come anemia o rachitismo.

Anche da questo punto di vista l'India delude, perché considerando il periodo 2005-2012 è il secondo Paese al mondo con la più alta percentuale di bambini fino a 5 anni sottopeso: poco sotto il 45%. Peggio di lei solo Timor Est.

In India inoltre è rachitico tra il 40 e il 45% dei bambini con meno di 5 anni, il sesto dato peggiore nel mondo dopo Timor Est, Burundi, Niger, Madagascar e Guatemala.

Obesità
Ebbene sì, anche questo è un dato che indica se in un Paese c'è qualcosa che non va nell'alimentazione. E qui il dato sorprendente, in negativo, è che nel mondo il record di bambini sotto i 5 anni ad essere in sovrappeso spetta all'Albania, seguita dalla Libia.