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Vignola, 25 febbraio 2015

Gli avanzamenti nella gestione post-raccolta delle drupacee al Convegno Nazionale del Ciliegio 2.0

di Rossella Gigli - Chief editor/Manager FreshPlaza.IT

Al momento della raccolta in campo, i frutti, pur apparendo asintomatici potrebbero aver contratto in campo infezioni che si svilupperanno solo più tardi nel corso della conservazione: "Magari sembra frutta perfetta, è bella a vedersi, ma in breve tempo la comparsa di marciumi potrebbe inevitabilmente compromettere la redditività di intere partite". Così osserva Marta Mari, professore associato presso il CRIOF centro di ricerca del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna, tra i relatori del Convegno Nazionale del Ciliegio 2.0, in programma per il prossimo 25 febbraio 2015 a Vignola.

Clicca qui per scaricare il programma del Convegno Nazionale del Ciliegio 2.0


Ecco perché la prevenzione dei marciumi attraverso nuove tecniche elaborate dalla ricerca scientifica risulta cruciale: "Una corretta gestione della fase post-raccolta - sottolinea la docente - consente non solo di ridurre gli scarti, ma anche di non perdere credibilità nei confronti dei mercati esteri, commercializzando partite di frutta con standard di qualità idonei alle richieste del mercato".

L'obiettivo dei ricercatori è quello di migliorare la conservazione dei frutti senza ricorrere all'impiego di sostanze di sintesi. Su questo fronte, risulta interessante la cosiddetta "termoterapia", ossia un trattamento con acqua calda al fine di ridurre la comparsa di patogeni quali Monilinia spp, agente responsabile del marciume bruno delle drupacee (cfr. FreshPlaza del 31/10/2014).



Ma le conquiste della ricerca non si fermano qui! La Prof.ssa Marta Mari rivela: "Ad oggi siamo in grado di prevedere prima della conservazione, a prescindere dall'aspetto apparentemente identico, quali saranno i frutti su cui più facilmente potrebbero comparire marciumi. Ciò significa poter effettuare una più attenta selezione e procedere poi con scelte operative diversificate in funzione della stato fitosanitario del prodotto. Siamo giunti a buon punto nella definizione di sistemi non distruttivi per effettuare questo genere di previsioni su pesche e nettarine... adesso si tratta di passare dal laboratorio alla sperimentazione su campo, cosa per la quale sarebbe gradito un coinvolgimento pratico e finanziario anche da parte delle imprese frutticole".

Le ciliegie: una delicatezza da preservare fin dalla raccolta
Per quanto attiene lo specifico della gestione post-harvest delle ciliegie, la prima considerazione da fare è legata alla loro estrema delicatezza: "In linea di massima - sottolinea la docente - meno si manipolano questi frutti rossi e meglio è. Ritardarne la senescenza diventa il primo obiettivo".



Ciò non significa che non esistano specifiche tecniche per preservare al meglio la freschezza e la qualità delle ciliegie; una di questa è l'abbattimento rapido della temperatura dei frutti addirittura già in campo, subito dopo lo stacco dalla pianta. "La refrigerazione immediata è una delle migliori azioni da intraprendere per quanto attiene le ciliegie, il cui deperimento a causa di elevate temperature e bassa umidità relativa è assai rapido. La pronta refrigerazione già in campo e il mantenimento della catena del freddo fino al momento della commercializzazione, viene già adottata per esempio negli Stati Uniti e in Turchia. Anche l'uso di confezioni MAP (modified atmosphere packaging) è altamente consigliato, in quanto riducono drasticamente il calo peso".

E' da rilevare che queste tecniche vengono impiegate in Paesi, come USA, Cile e Turchia, che esportano le ciliegie anche su lunghe distanze, con opportunità commerciali ancora poco esplorate dal settore cerasicolo italiano. Marta Mari rileva: "Le imprese italiane lavorano in modo frammentario; spesso i mercati esteri per le nostre ciliegie si limitano a Germania, Svizzera o Austria, ma il grosso della produzione viene collocato sul mercato interno. Peccato non sfruttare meglio le nostre potenzialità".



Il trasferimento delle "best practices" alle imprese svolge dunque un ruolo fondamentale per la competitività del sistema italiano; ecco dunque l'importanza di partecipare al Convegno Nazionale del Ciliegio di Vignola. La docente conclude: "Partecipare a questo evento significa venire a conoscenza non solo delle nuove introduzioni varietali e della loro spendibilità commerciale, ma anche di quanto abbiamo compreso sulla conservazione, specifica di ogni cultivar. Presenteremo nell'occasione alcuni dati che riteniamo significativi".

Clicca qui per scaricare il programma del Convegno Nazionale del Ciliegio 2.0

Contatti:
Dott. Stefano Lugli
Dipartimento di Scienze Agrarie
Area scientifica Colture Arboree
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Viale Giuseppe Fanin, 46
40127 Bologna (Italy)
Tel.: +39 051 2096413
Fax: +39 051 2096401
Cell.: +39 335 1798877
Skype: stefanolugli.unibo
Web: www.ciliegio.unibo.it

FreshPlaza è media partner dell'evento.

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Marta Mari - Professore Associato in patologia Vegetale presso il DipSA dal 2006 svolge la sua attività di ricerca nell'ambito della patologia dei prodotti ortofrutticoli durante la fase post-raccolta, con particolare riferimento ai metodi di lotta alternativi ai tradizionali fungicidi di sintesi. Attualmente coordina per l'Università di Bologna il progetto Life SU.SA.Fruit, che ha come scopo principale la creazione di un sistema di produzione sostenibile dei frutti che va dal campo alla tavola, sviluppando un uso più efficiente delle risorse e assicurando cibo più sicuro. E' autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico e divulgativo.