New York: contenitori per cibo da asporto al bando da luglio
Si continua dunque con la linea del precedente sindaco Bloomberg il quale aveva bandito i comuni bicchieri in polistirolo e aveva chiesto alle aziende produttrici di trovare il modo di riutilizzarli o riciclarli. Poiché non è arrivata alcuna risposta positiva, l'attuale sindaco ha deciso di passare ai fatti, forte anche delle dichiarazioni del Dipartimento cittadino della Salute.
Sono oltre 20.000 le tonnellate di contenitori in polistirene espanso che arrivano in discarica e con costi alti per l'amministrazione, 86 dollari per ciascuna tonnellata, secondo quanto riportato dal sito ufficiale della città di New York. Ma la Grande Mela non è la prima città statunitense che mette al bando il polistirolo, le altre sono San Francisco, Seattle e Portland, New York è sicuramente la più grande e quella con il maggiore impatto.
Un provvedimento, questo, che coinvolge venditori ambulanti, negozi che forniscono cibo da asporto, ristoranti, visto che a New York è diffusa l'abitudine di richiedere la "doggy bag", ossia di farsi incartare i propri avanzi per evitare di buttarli se non si è riusciti a finire il pasto. Non potranno esimersi nemmeno gli istituti scolastici: gli esperti hanno calcolato che gli studenti utilizzano circa 830.000 contenitori di plastica ogni giorno.
Perciò tutti coloro che forniscono cibo da asporto, dunque, dovranno dotarsi quanto prima di contenitori in materiali ecologici o comunque riciclabili entro il primo di luglio. L'amministrazione ha garantito deroghe solo per le imprese che guadagnano meno di 500.000 dollari annui nel caso in cui l'acquisto di contenitori "eco-friendly" dovesse causare "un danno economico ingiusto".