Paesi Bassi: l'embargo russo costa decine di milioni al settore delle cipolle
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Nuovi mercati
Con l'aggiunta di nuovi mercati, come Panama e Indonesia, si riesce in qualche modo a limitare le perdite. "Tuttavia, l'accesso a questi mercati era già in corso prima che l'embargo della Russia entrasse in vigore - ha dichiarato Gunter - Spesso, per posizionarsi in nuove aree sono infatti necessari molti anni".
Terreni argillosi
La provincia olandese della Zelanda conta per il 35% della produzione di cipolle dei Paesi Bassi. Secondo Gunter, questo è dovuto all'eccellente terreno argilloso che permette ai bulbi di crescere in maniera ottimale. Le cipolle sono commercializzate in oltre 120 nazioni. Perciò, i Paesi Bassi si piazzano al secondo posto in termini di export, dietro solo all'India.
Crescita
Gunter guarda al futuro con molto ottimismo. "La popolazione mondiale continua a crescere in modo significativo, soprattutto in nazioni dove si consumano molte cipolle. Prevedo quindi che, ogni anno, il mercato mondiale avrà bisogno di 750.000 tonnellate di prodotto in più e questo potrebbe andare a vantaggio della Zelanda. La qualità continua però a essere importante. Dobbiamo continuare ad investire in questo senso, altrimenti perderemmo la nostra posizione da leader nelle esportazioni. India e altre nazioni come la Cina sono molto competitive, perciò bisogna prestare molta attenzione".
Innovazione
Oltre agli investimenti in materia di qualità, si stanno sviluppando anche nuove varietà, come la cipolla rosa, dal sapore e dal colore leggermente differenti da quella comune. In Zelanda, sono stati predisposti 70 ettari alla coltivazione di questa varietà, destinata soprattutto alla zona caraibica e verso Inghilterra, Grecia e Africa.
Fonte: Omroep Zeeland
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