Ismea: situazione frutta fresca nella 50ma settimana del 2014
Mele da consumo fresco: le contrattazioni sulle principali piazze di riferimento si sono svolte in un clima di generale stabilità. Si conferma pacato il mercato sul circuito interno mentre sul fronte estero una costante richiesta ha permesso alla merce di essere regolarmente scambiata. Sotto il profilo delle quotazioni i prezzi nel complesso hanno mostrato una sostanziale stabilità. Solo sulla piazza di Forlì una lieve flessione dei listini ha interessato le varietà Stark Delicious e Morgenduft, i cui quantitativi avviati sul circuito distributivo sono stati oggetto di una limitata attività della domanda.
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Pere da consumo fresco: mercatoin linea con quanto evidenziato nel corso della precedente rilevazione. Su toni favorevoli sono proseguite le contrattazioni concluse sia sul circuito interno sia sul fronte estero, a seguito di una domanda che ha continuato a mostrare interesse all'acquisto. Sotto il profilo delle quotazioni i prezzi nel complesso hanno mostrato una tendenza al rialzo da imputare esclusivamente all'incremento registrato per l'Abate e la Kaiser di provenienza cuneese, i cui quantitativi avviati sul circuito commerciale sono stati oggetto di una migliore richiesta.
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Uva da tavola:si può considerare ormai conclusa la campagna di commercializzazione per l'uva da tavola. L'offerta rappresentata da limitati quantitativi provenienti dagli areali metapontini - a fronte di un profilo qualitativo ancora apprezzabile - è stata scambiata sulla base di quotazioni stabili. I prezzi medi nel complesso hanno evidenziato un rialzo da imputare esclusivamente alla fine della campagna di commercializzazione negli areali pugliesi.
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Actinidia: la settimana per il kiwi si è conclusa con una generale stabilità di mercato. Sono proseguite regolarmente le contrattazioni concluse sia sul circuito interno sia sul fronte estero, grazie ad una domanda che ha continuato a mostrare interesse all'acquisto. I prezzi nel complesso hanno mostrato un assestamento al ribasso. Ciò da imputare esclusivamente alla flessione registrata per il prodotto proveniente dai siti produttivi del ravennate, i cui quantitativi avviati sul circuito estero hanno subito la concorrenza esercitata dal prodotto greco. Pertanto, al fine di incentivare le vendite, gli operatori del settore hanno rivisto i listini al ribasso.