"Ernesto Fornari: "Canova mette il turbo all'export del bio"
"Mercato estero alla ribalta - continua - Rappresenta il nostro asso nella manica e il motivo alla base di questa nostra crescita. Svezia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Francia, Austria e Svizzera: l'Europa nel complesso è artefice di questo nostro sviluppo. E' la Svezia, in particolare, a mostrare un exploit. Alcuni operatori sono passati dal 3,5 al 7% e, per determinati prodotti leader, anche al 12%. E parliamo di un ampio ventaglio di prodotti: mele, pere, kiwi e uva senza semi. In generale, l'impulso dai Paesi del Nord Europa è forte, la stessa Germania mantiene volumi importanti sia nei negozi specializzati che in discount e supermercati".
"Persino la Francia che, in crisi come l'Italia, registrava percentuali più basse, sta mostrando una crescente disponibilità a segmentare, parola magica che sta permettendo di ampliare le vendite. Grazie anche alla realizzazione di penisole e ambienti interamente dedicati al biologico. Per questo penso che la quota del bio del 2%, indicata nel cabale retail italiano, possa essere raddoppiata nel 2015".
La presenza capillare in tutti i Paesi e, soprattutto, in tutti i canali commerciali - non solo distribuzione tradizionale, ma anche discount, catering e specializzato - sta facendo la differenza.
Decisiva la crescita nelle catene di negozi specializzati, con aperture di nuovi punti vendita, ma Fornari svela anche una novità, in funzione da questa estate: l'inserimento nell'ufficio commerciale di Canova di un call center che ricorda ai capo-reparto il vasto assortimento a disposizione. Un servizio che ha permesso di non perdere il 20% degli ordini.
Fornari sottolinea poi la forte spinta arrivata dall'industria del biologico: "Mentre la frutta estiva, sia per il mercato fresco che destinata alla trasformazione, soffriva in pieno la crisi, abbiamo assistito a una grande rincorsa al prodotto bio da parte dell'industria. Motivata dal bisogno di segmentazione, o forse dal mercato del baby food, ma ci ha aiutato anche questa".
"Passando alla IV gamma, se la frutta si è distinta per prestazioni negative nei supermercati, le esperienze delle frutterie e della ristorazione in generale dicono che la frutta si continua a mangiare, se presentata bene. Ad esempio, lo sporzionamento dal vivo, in tempo reale, piace più delle vaschette preconfezionate".
"Per quanto riguarda gli ortaggi - aggiunge il direttore di Canova - sta espandendosi la formula della cosiddetta I gamma evoluta, molto apprezzata nelle referenze rucola, misticanza e baby leaf in confezioni da 100, 120 e 150 grammi. Con grandi volumi richiesti all'estero, soprattutto in Germania".
Come già accaduto con l'uva biologica senza semi, Fornari verifica un'attenzione continua all'innovazione di prodotto. A conferma del fatto che il bio si sta "allargando" arrivano i risultati delle baby carrot e della zucca in cubetto. Prodotti che, se spiegati bene al consumatore, possono sostenere le vendite del biologico.
"La campagna invernale - prosegue Fornari - è partita bene dai primi di ottobre con il kiwi verde bio Green Light e sta continuando ora con prezzi molto interessanti in tutti i Paesi europei, soprattutto Finlandia, Norvegia e Svezia. Anche le pere bio sono partite bene con la varietà William, molto bene con Abate e in modo soddisfacente anche ora con Conference".
"Sebbene la campagna nel convenzionale sia stata infelice anche a novembre - conclude Fornari - la forte diversificazione delle vendite e dei prodotti e l'ottimo lavoro di squadra ci stanno premiando. Il numero di produttori bio è minore, ma sono molto attenti e capaci, cosa che ci permette migliore programmazione e continuità".
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