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I nuovi criteri proposti penalizzano mele, agrumi e ortaggi del nostro Paese

"Davide Vernocchi: "Bene la proporga UE per l'embargo, ma non per l'Italia"

Venerdì scorso, 12 dicembre 2014, la Commissione europea ha presentato una proposta per prorogare le misure provvisorie a sostegno di frutta e verdura colpite dall'embargo russo per il periodo compreso dal 1° gennaio al 30 giugno 2015.

"La buona notizia - dice a FreshPlaza Davide Vernocchi (in foto), responsabile del settore Ortofrutta di Fedagri Confocooperative - è che la Commissione abbia deciso di prolungare oltre il 31 dicembre 2014 gli aiuti. Ma i criteri per l'assegnazione sono inaccettabili. In primo luogo, la Commissione ha fissato le quote dei prossimi sei mesi in base alla media delle esportazioni verso la Russia negli ultimi tre anni, ma considerando solo i mesi di aprile e maggio per la frutta e da gennaio a maggio per le verdure!".

"Questo significa - spiega Vernocchi - che se nella misura attuale per mele e pere l'Italia pesava per il 19,7%, con la prossima assegnazione passeremo al 4,1%, pari a 8.400 tonnellate. Al contrario, la Polonia, con 155.000 ton, passerà dal 10,3% attuale a oltre il 76%"

"Purtroppo non finisce qui. Gli agrumi sono stati completamente esclusi, mentre sono previste 3.500 ton per kiwi, uva da tavola e susine. Per non parlare della prossima campagna estiva, con le drupacee totalmente dimenticate, anche se la raccolta di pesche, nettarine e albicocche inizia proprio tra maggio e giugno".

"Come se non bastasse - aggiunge Vernocchi - sono stati del tutto bypassati anche gli ortaggi. Patate e cipolle in primis, che risentono invece in modo drammatico dell'embargo, e altri ortaggi come i broccoli, melanzane e zucchine".



"Ovviamente - conclude Vernocchi - siamo molto delusi. Con il ridimensionamento per mele e pere e l'esclusione degli agrumi e degli ortaggi siamo decisamente penalizzati. Se ne sta discutendo proprio in queste ore a Bruxelles (ieri pomeriggio per chi legge, NdA): speriamo in un aggiustamento dei criteri più favorevole per i produttori italiani ed europei".