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Le donne e la dieta differenziata: avviati specifici progetti di ricerca

Le donne di tutto il mondo hanno bisogno di seguire un'alimentazione differenziata. Le stime ci dicono che, in tutto il globo, attualmente si contano 805 milioni di persone sottonutrite. La maggior parte di queste vivono nei paesi in via di sviluppo. A queste cifre vanno poi aggiunte circa 2 miliardi di donne che seguono una dieta con una bassa percentuale di ferro e vitamina A e pertanto inadeguata e preoccupante per il loro stato di salute.



Per migliorare la propria alimentazione è quindi necessario che le donne aumentino la varietà dei cibi, scegliendo alimenti appartenenti a gruppi diversi.

Grazie alla collaborazione tra il Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite (FAO) e l'Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale è stato ideato un indicatore alimentare diretto a studiare questo problema specifico. E' stato inoltre lanciato il progetto FANTA.

Il progetto è diretto a verificare se le quantità di alimenti ingeriti dalle donne corrisponde alle loro reali necessità e si concentra in modo specifico sui micronutrienti.

Il campione da analizzare è costituito da donne tra i 15 e i 49 anni che, su una scelta di 10 gruppi alimentari, ne consumano 5 diversi tra loro. Le informazioni relative alla qualità delle diete di queste donne che arriveranno da questo studio daranno un contributo importante per lo sviluppo di azioni programmatiche volte a migliorare gli stili alimentari del genere femminile e non solo.

"La biodiversità agricola può svolgere un ruolo essenziale per una dieta sana – ha commentato il dottor Gina Kennedy, della Bioversity International e membro del Progetto alimentare sulla diversità alimentare delle donne – In modo particolare, può essere di grande aiuto per le diete di donne e bambini. Per poter comprendere meglio il potenziale degli alimenti abbiamo però bisogno di più studi. Poter sperimentare e lavorare con questi indicatori alimentari mi rende perciò orgogliosa. Non vediamo l'ora di utilizzare i risultati di questa ricerca appena avviata avvalendoci anche del programma CGIAR dedicato all'agricoltura, alla nutrizione e alla salute".

Elaborazione FreshPlaza su fonte: Bioversity International