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Le 5 principali tecniche che aiutano gli agricoltori a rispondere al cambiamento climatico

Gli agricoltori di tutto il mondo devono far fronte innanzitutto a quello che al momento è considerata la sfida più importante: il cambiamento climatico. Devono perciò adattarsi mano mano alle condizioni meteorologiche che si presentano, quali la crescente siccità, le temperature estreme e la tropicalizzazione (cfr. FreshPlaza del 13/11/2014), riuscendo allo stesso tempo nell'impresa di ridurre il loro impatto ambientale.



Cinque tecniche possono supportare gli agricoltori nel mantenere e incrementare la produttività, nonostante i cambiamenti climatici. Queste sono:
  1. coltivare senza preparazione del terreno - Evitare la preparazione mantiene l'umidità, la materia organica e i nutrienti del suolo, rendendo i campi coltivati più fertili. La coltivazione senza preparazione modera gli effetti del cambiamento climatico prevenendo l'erosione del terreno durante gli allagamenti e rallentando l'evaporazione dell'acqua durante i periodi di siccità. Limitando la preparazione dei terreni, gli agricoltori riducono anche l'uso di carburanti fossili visto che utilizzano meno volte i macchinari in campo. Il programma ambientale delle Nazioni Unite stima che negli USA le aziende che non preparano i terreni hanno aiutato ad evitare che, dagli anni Settanta, 241 milioni di tonnellate di anidride carbonica fossero emesse, cioè l'equivalente delle emissioni annuali di circa 50 milioni di automobili;
  2. tracciare i caratteri genetici delle piante tolleranti al caldo - Con temperature in aumento a causa del riscaldamento globale, le ondate di calore stanno mettendo a rischio colture e sicurezza alimentare. Gli scienziati stanno valutando nuovi tratti genetici che riescano ad aumentare la tolleranza al calore delle coltivazioni. Ad esempio, l'Università della Florida ha sviluppato dei tratti che mostrano un aumento della resa in condizioni estreme di caldo. Nei loro test, la resa del mais è aumentata del 68%, quella del grano del 38% e quella del riso del 23%;
  3. sviluppare colture tolleranti alla siccità - La siccità è la principale minaccia per gli agricoltori del mondo, poiché il settore agricolo è quello che richiede il maggiore approvvigionamento idrico rispetto agli altri presenti sulla Terra. La FAO stima che, entro il 2015, circa 480 milioni di africani potrebbero vivere in aree con scarsità di acqua. Per prepararsi a questo cambiamento, gli scienziati stanno delineando i tratti genetici delle piante resistenti alla siccità. Per esempio, il progetto WEMA (Water-Efficient Maize for Africa), che unisce ricercatori dei settori pubblico e privato, sta sviluppando modi per raddoppiare le rese di mais attraverso il breeding convenzionale, la selezione assistita da marcatori e la biotecnologia vegetale;
  4. proteggere le colture - Il cambiamento climatico sta spingendo parassiti e fitopatie in nuove aree geografiche, dove attaccano le relative colture e minacciano l'offerta alimentare globale. Fino al 40% delle coltivazioni del mondo sono già andate perdute per colpa di insetti, malattie e infestanti: senza protezione delle colture, tali perdite potrebbero raddoppiare. Grazie ai prodotti per la protezione delle piante, gli agricoltori hanno continuato ad incrementare le loro rese, nonostante la minaccia crescente di parassiti e fitopatie;
  5. utilizzare in maniera efficiente l'azoto - I fertilizzanti a base di azoto contribuiscono ad aumentare le rese delle colture ed è proprio questo un metodo attraverso il quale gli agricoltori sono in grado di produrre più cibo sulle superfici coltivate esistenti. Tuttavia, l'applicazione di troppo fertilizzante può andare a minare i terreni circostanti e le falde acquifere. Per proteggere l'ambiente e gli habitat locali, gli scienziati stanno sviluppando dei tratti genetici vegetali per una maggiore efficienza nell'uso dell'azoto; questa tecnica permetterà agli agricoltori di applicare meno fertilizzanti a base di azoto senza sacrificare le rese.
Elaborazione FreshPlaza su fonte croplife.org