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Quattro testimonianze: Consorzio Cermac, Consorzio Frutteto, Graziani Packaging e Besana

"Gli operatori intervengono nella questione fiere: "Macfrut va spostata da Cesena"

Gli operatori scendono in campo in sostegno dello spostamento di Macfrut. Non nomi qualsiasi del settore, bensì aziende e consorzi che prendono parte alla kermesse dell'ortofrutta cesenate sin quasi dalla sua nascita. Il punto che unisce queste aziende è pressoché identico: l'arrivo di Milano e Verona con specifiche fiere dedicate all'ortofrutta cambia radicalmente il panorama, sino ad oggi limitato alla sola Cesena.

Ne è convinto Enrico Turoni, presidente del Cermac, consorzio di promozione all'export, che raggruppa oltre 25 aziende produttrici di tecnologie e prodotti per la filiera agroalimentare. Tra le tante attività consortili, la partecipazione a fiere in Italia e all'estero, circa una decina di eventi all'anno, da Eima a Bologna (uno spazio di circa 600 metri quadri) alla recente Macfrut (circa 400 metri quadri).

"Siamo affezionati al Macfrut, rassegna a cui i nostri associati partecipano dalle prime edizioni, tuttavia il quadro sta cambiando con una rapidità impensabile sino a qualche anno fa. Fino a quando non c'erano alternative a Cesena, nessun problema; vista però l'agguerrita concorrenza di due colossi come Milano e Verona, anche noi come Consorzio ci troviamo di fronte a un bivio: proseguire a Cesena oppure scegliere location fieristiche più attrezzate dal punto di vista della logistica, della ricettività alberghiera e soprattutto dei trasporti. Lo dico con dispiacere, perché il Macfrut a Cesena ci ha fatto crescere, però un cambio di rotta si rende necessario, se si vuole sopravvivere e crescere".

Concorda anche Patrizio Neri, Presidente del Consorzio Frutteto e di Jingold, gruppo cesente, una novantina di dipendenti. "Se si vuole mantenere Macfrut prima fiera italiana dell'ortofrutta lo spostamento mi pare una scelta inevitabile – afferma Patrizio Neri, Presidente del Consorzio Frutteto – La sede del nostro consorzio è a Pievesistina, a pochi metri dalla Fiera, e avremmo tutto il vantaggio personale a lasciare le cose come stanno."

"E invece per chi come la mia azienda ha una storia alle spalle di ben cinque generazioni, ci rendiamo conto che per dare un respiro sempre più internazionale lo spostamento è un passaggio obbligato. Chi vuole bene a Macfrut deve avere il coraggio di provarci".

Sulla stessa lunghezza d'onda Roberto Graziani della Graziani Packaging di Mercato Saraceno, da ben 31 edizioni a Macfrut e con un business in oltre 25 Paesi.

"La mia non è una posizione che nasce oggi, ma dalla convinzione di alcuni anni – afferma Roberto Graziani della Graziani Packaging – Sono un cittadino cesenate legato alla città, la nostra azienda ha preso parte a tutte le edizioni. Credo però che non ci sia altra soluzione se non quella di spostare il Macfrut, in quanto non ha più le caratteristiche di competitività e attrattività come fiera internazionale."

"In soli sei edizioni, Madrid (con Fruit Attraction) ha ampiamente superato la rassegna di Cesena, divenendo la seconda fiera del settore in Europa, al punto da aprire un nuovo padiglione all'anno negli ultimi tre. L'arrivo poi di due colossi concorrenti come Milano e Verona, rende lo spostamento una scelta non più procrastinabile, a mio avviso. Milano in particolare nel 2015 oltre all'Expo, avrà Fruit Innovation abbinata a Ipack-Ima, una fiera di livello internazionale legata al packaging industriale. Restare fermi significherebbe spegnere lentamente il Macfrut. Da cesenate non vorrei permettere che ciò accada. Sono certo altresì che per l'indotto territoriale si possano trovare altre soluzioni intelligenti ed ampiamente ripaganti".

Infine, la testimonianza dal mondo della frutta secca, da un'azienda che da alcuni anni non prende più parte alla rassegna. "Non partecipiamo da alcuni anni a Macfrut perché è sempre meno una fiera internazionale e sempre più un evento italiano che a noi interessa poco – afferma Riccardo Calcagni, titolare della Besana azienda campana leader nazionale nel settore della frutta secca - Se Macfrut si spostasse in una location idonea e si sviluppasse a livello internazionale intendiamo ritornare. Anche il mondo della frutta secca italiana ha bisogno di una sua vetrina, purché di alto livello".
Data di pubblicazione: