Secondo il manager, è difficile comprendere le ragioni di un'alternanza produttiva così marcata: "Le rese minori, quest'anno, si registrano soprattutto negli agrumeti più vecchi, mentre i nuovi impianti non sono ancora entrati nella piena produttività e dunque non possono supplire alla carenza di frutti. Ritengo che la forte gelata registrata a marzo 2012 (cfr. FreshPlaza del 14/03/2012), evento che mai si era registrato a memoria d'uomo nella nostra zona, possa avere in qualche modo influito. Ma - sottolinea Aurelio - non abbiamo precedenti analoghi che possano sostenere o smentire questa ipotesi."
Tra le note positive della stagione 2014/15, che per la OP Rosaria comincerà ufficialmente a fine ottobre/primi di novembre, c'è il fatto che le arance si presentano di calibro maggiore rispetto all'annata precedente, che fu caratterizzata da agrumi di dimensioni mediamente inferiori alla norma: "Moltissimo prodotto venne destinato alla trasformazione industriale in succo, l'anno scorso. Cosa che stavolta non si ripeterà. Non conosco lo stato attuale delle scorte delle industrie trasformatrici, quindi non so se l'attuale carenza di arance possa incidere o meno sul comparto."
Altro aspetto favorevole è stata l'assenza di precipitazioni di cenere vulcanica dall'Etna; quando ciò si verifica, infatti, la cenere si deposita su piante e frutti, creando danni. A preoccupare rimangono invece le temperature, ancora notevolmente elevate per questo periodo dell'anno: "Fino al weekend del 19 ottobre la gente è andata a fare il bagno a mare perché c'erano trenta gradi! Ciò determina, oltre ad una possibile maggiore incidenza di eventuali parassiti e fitopatie, anche un ritardo nella pigmentazione delle arance rosse, che necessitano invece di bruschi sbalzi termici tra il giorno e la notte."
In conclusione, Aurelio Pannitteri non ritiene che la minore offerta di arance possa determinare necessariamente un accorciamento della stagione commerciale: "Molto dipenderà anche dalle azioni che andremo a concordare con i grandi distributori. Non avrebbe senso, a mio avviso, lanciarsi in eccessive promozioni del prodotto, per poi ritrovarsi senza disponibilità magari proprio nei mesi di maggiore richiesta. Anche due anni fa, quando la produzione risultò egualmente deficitaria, noi riuscimmo comunque ad arrivare fino a giugno; non è detto pertanto che la campagna 2014/15 debba essere più breve. Sta a noi, in collaborazione con la GDO, tesaurizzare la merce disponibile e venderla al meglio, nell'ottica di remunerare adeguatamente la base produttiva, per la quale i costi e gli investimenti rimangono sempre gli stessi, a prescindere dall'esito dei raccolti."
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