Emissioni di CO2: tra 30 anni si rischia di superare il limite
A dirlo il rapporto del "Global Carbon Project" pubblicato poco prima del vertice dedicato al clima tenutosi a New York. Nel mirino le emissioni di gas serra che hanno scalato posizioni arrivando ai livelli allarmanti degli anni '80 e le emissioni vicine a livelli altrettanto preoccupanti degli anni '90.
In Paesi la cui economia è in crescita come ad esempio Cina, Messico e India le emissioni sono inoltre salite di circa il 2,5%.
Se si vogliono mantenere i livelli di riscaldamento globale al disotto dei 2°C, le future emissioni di CO2 non dovranno superare i 1.200 miliardi di tonnellate.
Se si procederà senza attuare alcun tipo di intervento, negli anni a venire il limite verrà ampiamente sorpassato. Gli scienziati che hanno condotto la ricerca sostengono che oltre la metà delle risorse rimanenti di combustibile fossile non dovrà essere utilizzato se si vogliono evitare problemi seri.
"L'influenza dell'uomo sul cambiamento climatico è assodata – ha dichiarato Corinne Le Quéré, professore presso l'Università di East Anglia (UK) – Se vogliamo davvero evitare il cambiamento climatico è necessario attuare una riduzione importante e duratura delle emissioni di CO2 che provengono da combustibili fossili. Attualmente siamo ben lontani dagli obiettivi che ci eravamo prefissati. I politici di tutto il mondo riunitisi a New York per il vertice dedicato al clima devono riflette molto bene sulle scelte da fare."
"Dobbiamo agire insieme e in fretta – ha detto Pierre Friedlingstein, professore presso l'Università di Exter e noto per essere l'artefice della Carta Nature Geoscienze – Si deve partire da noi, modificando le nostre abitudini quotidiane."
"Abbiamo già utilizzato i 2/3 della quantità totale di carbonio che può essere bruciata per mantenere il cambiamento climatico all'interno dei 2°C – ha proseguito – Andando avanti in questo modo, il limite massimo verrà raggiunto in soli 30 anni. O si interviene subito attraverso una presa di coscienza collettiva oppure sarà troppo tardi per tutti."
Fonte: Science2.0 (Università di East Anglia)